Due sconosciuti si svegliano sul pavimento lercio di una lavanderia, incatenati per le caviglie a lati opposti della stanza. Tra di loro, riverso in un lago di sangue e cervella, c'è il cadavere di un uomo che sembra essersi sparato alla testa. In una delle sue mani una pistola, nell'altra un mini-registratore...
Questa è la scena iniziale del film Saw, un horror labirintico che dosa sapientemente i temi del serial killer con l'estetica del cinema orientale e un imprevedibile sadismo "alla Fulci", in una sorta di "Seven incontra The Cube" in tre atti via via sempre più crudi, perversi, ed emozionanti.
Scritto dall'attore Leigh Whannell e diretto dall'esordiente James Wan, Saw è "solo" una piccola produzione indipendente presentata al Sundance Film Festival di quest'anno, ma nell'ambiente sta attirando l'interesse, oltre che gli elogi e gli apprezzamenti, di molti.
Chi l'ha vista giura che si tratta di una pellicola disturbante, che non si pone minimamente il problema di scioccare a fondo lo spettatore con sorprendenti colpi di scena che sono realmente tali, e non "telefonati" e banali come in altri film.
Ambienti, tinti di un azzurro ghiaccio o di un verde malaticcio, volutamente troppo illuminati o troppo bui, una colonna sonora fortemente influenzata dalla musica dei Nine Inch Nails, e le movenze della telecamera che richiamano quelle dei più moderni videoclip rock, sono le altre caratteristiche del film, che vede nel cast la presenza di Monica Potter (Patch Adams, Con Air), Ken Leung (Red Dragon, Vanilla Sky), Cary Elwes (L'ombra del vampiro), e Danny Glover, indimenticabile spalla di Mel Gibson nella serie Arma Letale (oltre che protagonista del sottovalutato Predator 2).
Nella speranza di poterlo vedere distribuito presto anche in Italia, possiamo appagare in minima parte la nostra curiosità col trailer da poco disponibile on line. Vi dobbiamo però avvisare: potrebbe non essere un'esperienza piacevole...
I coraggiosi possono guardarlo qui.
11 commenti
Aggiungi un commentoBe', anche le 120 Giornate di Sodoma di Sade parte da un presupposto che non ti fa, esattamente, dire: "potrebbe succedere anche a me". Ciò nonostante l'ho sempre considerato una ghiottoneria letteraria.
Insomma: non mi dirai che ti prendono solo le situazioni in cui potresti trovarti anche tu?!
Forse è solo un po' presto per giudicare.
non voglio essere così rigido (anche se un minimo di identificazione e' necessaria).
Il problema e' che tutte le storie potrebbero iniziare cosi', o finire cosi', o svilupparsi cosi'. A un certo punto uno si sveglia legato e imbavagliato con una bomba a tempo sotto le chiappe: morira' a meno che...
ovviamente aspetto il film per giudicare il tutto, io parlavo di pura stuzzicabilità...
ciao, Gab
beh qui andiamo sul personale: teste diverse sono stimolate da situazioni diverse.
personalmente trovo parecchio gustose situazioni un po' artificiose come quella del trailer in quanto molto metanarrative: parlano direttamente a te che leggi/guardi e ti tirano in causa. e questo è quanto mi basta per immedesimarmi, certo se, oltre alla trovata, il testo è un testo valido. ad esempio: avete presente funny games? più artificioso di così penso sia difficile... tuttavia l'immedesimazione è massima perchè in realtà quella faccina da schiaffi che guarda in macchina e fa l'occhiolino sta torturando te che guardi, non l'allegra famigliola...
ma ripeto: l'immedesimazione è soggettiva, persone diverse la sviluppano in maniera diversa. basta pensare che ci sono persone che si lasciano cullare dagli effetti realtà e presenza dei tiggì...
Per qusto sei un fan di Matrix?
Scusa, Gab, ma questa era servita su un piatto d'argento.
mica alluderai al mio fotomontaggio Gabrix???
ciao, Gab
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