Non avrà il fascino gotico del pipistrello, classico emblema animale del vampirismo, ma un corpo esile e semitrasparente gli conferisce comunque un alquanto spettrale aspetto.

Si tratta del pesce vampiro, scoperto nelle acque fluviali amazzoniche dell’area di Manaus, in Brasile, durante una spedizione che nello scorso ottobre stava effettuando le riprese di un documentario per la BBC. Il pesce, lungo appena 25 millimetri, è un parassita che penetra nelle branchie di altri pesci più grandi, nutrendosi del loro sangue.

Il sanguinario pesciolino risulta essere un parente prossimo del candiru (Vandellia cirrhosa), assai meno famoso del piranha ma altrettanto temuto in Amazzonia.

Minuscolo anch’esso, affusolato e sottile, il candiru attacca gli animali introducendosi nelle ferite aperte e nelle cavità corporali per cibarsi dell’ospite dal suo interno, rendendosi pericoloso anche per l’uomo. Per rimuovere il piccolissimo invasore, capace secondo i nativi di insinuarsi persino nell’uretra, si rende infatti necessario l’intervento chirurgico.

Il professor Mário de Pinna dell’Università di San Paolo, membro del gruppo scientifico che ha effettuato la scoperta, ha suggerito alcune possibilità per la denominazione scientifica da attribuire alla nuova specie. Fra queste, il nome ufficiale verrà scelto dal pubblico attraverso un apposito sondaggio, lanciato dalla britannica BBC sulle pagine del proprio sito web.

Accostando il termine zoologico della famiglia di appartenenza a uno che caratterizzi univocamente la specie in questione, le opzioni disponibili strizzano l’occhio alla letteratura e al cinema dei vampiri, presentando un Paracanthopoma draculae in onore del personaggio di Bram Stoker, oppure nosferatu dal film muto del 1922 di Friederich Wilhelm Murnau, o un più generico vampyra.

Alternative, forse più accademiche ma certamente meno suggestive, sono quelle di Paracanthopoma irritans, in riferimento alla fastidiosa azione parassitaria del pesce, o minuta per via delle sue dimensioni.

L’uso di classificare in latino le varie specie viventi risale al sedicesimo secolo, gradualmente diffuso sino a porsi come norma comune per la scienza dell’Ottocento.

Attualmente, la nomenclatura delle nuove scoperte viene stabilita da un’apposita commissione internazionale, che avrà dunque l’ultima parola sui risultati del sondaggio per dare un nome al nuovo pesce vampiro.