Dylan Dog 367 si intitola La ninna nanna dell'ultima notte, ed è una bella favola nera, sceneggiata da Barbara Baraldi che si dimostra molto brava soprattutto nel dare ritmo e passione alla storia.
Questo numero racconta un'avventura in cui decadono i luoghi comuni e gli stereotipi banali, suggerendo al lettore punti di vista innovativi su realtà date troppo spesso per scontate, partendo proprio dall'ottima ninna nanna che ci accompagna nella lettura di queste pagine e che certo non ha come scopo quello di farci dormire serenamente!
L'incantesimo si completa coi disegni straordinari di Corrado Roi, come sempre impeccabile, un maestro assoluto nell'uso del nero e delle ombre, in grado di rendere magica e misteriosa qualsiasi situazione.
Gigi Cavenago, con la sua efficace copertina, colpisce ancora una volta nel segno catturando l'essenza dell'atmosfera surreale che si trova nell'albo. Ci presenta un luna park molto diverso dai soliti: il posto è abbandonato, alterato e mette i brividi. Nel disegno i colori freddissimi che dominano la parte alta e il viola scuro, da interno bara della parte bassa, si mescolano al centro della scena, diventanto il cancello d'ingresso del lugubre posto, che sembra una bocca famelica pronta a divorare Dylan.
I protagonisti di questa avventura sono i bambini ma dimenticate ovviamente ogni tipo di balità sul loro conto! I bimbi che troviamo qui sono a dir poco pericolosi, come si vede nel disegno qui sotto che presenta la piccola e inquietante Honey resa totalmente minacciosa dalla maestria di Roi.
Trama: la madre del piccolo Sam muore in uno strano incidente domestico ed il figlio sparisce nel nulla.
Dylan di rientro a casa dopo una batosta a scacchi con l'amico Makus, trova ad attenderlo una brillante e bellissima psicologa infantile, Domitilla Foster, che chiede il suo aiuto per far luce su quanto accade: Sam non è l'unico bambino che non si trova più. Di recente pare scompaiano fanciulli che hanno un amico immaginario di nome Jack…
Mentre gli adulti increduli, impauriti e senza alcuna idea originale sul da farsi per ritrovare la prole, Makus comincia a svelare il mistero: il suo lavoro era quello di burattinaio, incantava i piccoli raccontando loro storie! Ma cosa può succedere ora, in un mondo senza fiabe, dove ai bimbi non viene raccontato più nulla di spaventoso e allo stesso tempo istruttivo come sono appunto favole? Cosa succede ora che i bambini non hanno più paura?
Non vi resta che andare a Fearland scoprirlo!
La Baraldi con questa storia horror scritta con uno stile molto classico e suggestivo ci offre un'ottima occasione per riflettere su come osserviamo la realtà senza più fare attenzione ai dettagli e senza porci le giuste domande. I genitori dei bambini scomparsi sono infatti la quinta essenza della baniltà e dell'ottusità! La sceneggiatrice presenta poi un argomento delicato: la crudeltà dei piccolissimi protagonisti, che si fanno beffe di questi adulti inadeguati che cercano di crescerli o governarli pensandoli innocenti e delicate creaturine da plasmare.
La lettura ribalta le prospettive: i frugoletti sono arrabbiati, agguerriti e sadici, soprattutto perché delusi dalla disattenzione, dal vuoto di pensiero, dalla poca considerazione o cura nei loro confronti.
Ma più di tutto a fare del male, a creare dolore e morte è l'assenza delle favole.
Non si può vivere in un mondo senza fantasia dove non vengono raccontate avventure. Soprattutto senza i sogni che ci regalano le nostre amate storie dell'orrore, sarebbe un incubo senza fine!
Per questo mese ci ha pensato Barbara a porre rimedio col suo estro. Buona lettura!
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