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Denti da latte. Una storia di vampiri cattivi cattivi!
5 su 5
di Luca Ruocco
2022, Bakemono Lab, 2022
Lui, Bela il Vampiro, un Conte Infernale, uno dei più grandi bevitori di sangue della storia del Vampirismo, un grande e convinto odiatore di bambini, era diventato suo malgrado papà. Il mio papà.
LeggiSpaghetti western. Freak Show
5 su 5
di Paolo Di Orazio
2020, Watson, 2020
E allora urlavano, urlavano, sputavano mostrando denti marci e lingua tappezzata di panna gialla o puntini neri, imprecavano nella loro rutilante dislessia da orchi delle caverne, si pisciavano addosso o altro per dispregio, senza riuscire a turbare i compagni addormentati ormai avvezzi a quelle intemperie disperate nella duplice prigione di carne e di mattoni.
LeggiDebbi (la strana) e le avventure oltranziste nel ventre della balena Ginger
5 su 5
di Paolo Di Orazio
2018, Cut-Up Publishing
Non c'è modo di scendere, da questo viaggio, e non posso fermarmi. Ogni tanto guardo fuori e indietro, verso il film che mi circonda, che scorre senza freni, non c'e niente da fare, io sono sola, non sono morta, non sono viva, non sono niente in particolare.
LeggiSunshine Doom 1971
4 su 5
di Stefano Cardoselli, Andrea Amenta
2018, Cut-Up Publishing, 2018
Ma come diavolo sono arrivato qua? Non ricordo niente…chi sono? Non riesco a ricordare neanche come cazzo mi chiamo! … non capisco…
LeggiIl Ritorno della bestia
4 su 5
di Richard Laymon
The Beast House, 1986, Independent Legion Publishing , 2018
"Dalla coscia della donna mancavano grossi pezzi, come se fossero stati staccati a morsi. Dal petto di ciascun corpo sbucava una punta di ferro. - Sono stati appesi a un gancio.- Janis si sentì male. Stordita. Si fece più vicina. Le gambe tremavano."
LeggiBlack & Why? Comic Book of Dead
5 su 5
di Paolo Di Orazio
2015, Cut-Up Publishing
Credo nei corpi che bucano la luce. Credo che la nostra ombra sia la prima proiezione della raffigurazione teatrale dell'uomo. Credo che la luce sia interiore e non esteriore. Credo che le nostre ossa siano tubi al neon dove dentro scorre l'anima che ci accende o spegne a stagioni alterne.
LeggiIl morso dello sciacallo
5 su 5
di Paolo Di Orazio
2016, Vincent Books, 2016
Il buonismo che esce da quella televisione, da quella cazzo di televisione, che cola maledetto e affascinante anche se schifoso, liquido, cieco e freddo come un cobra di diarrea, mi fa venire voglia di ficcarmi carne macinata nelle orecchie. -Murnau-
Leggi4. Il divoratore di cadaveri: intervista a Paolo Di Orazio
"Un film visto dietro una coltre di urina.
L’immagine brucia gli occhi più di quanto possa il sole.
Veronica.
È il ricovero terreno e spirituale di Isaia.
Lei è accanto a lui, assieme immersi in un lontano mattino d’estate
fra grano verde e pollini. Lei ride portandosi la mano alla bocca. Un
gesto che commuove Isaia. Lui vuole accarezzarle il volto, ma il
polso è bloccato da una catena. Veronica vede la catena e fugge via spaventata. Scompare dietro l’orizzonte".
(Da: “Il divoratore di cadaveri” di Paolo Di Orazio, in Horror Lovers, Cordero Editore)
Intervista a Paolo Di Orazio (Seconda Parte)
Paolo Di Orazio si può considerare un pioniere dell’horror made in Italy, un rivoluzionario. Il suo apporto al genere spazia dalla narrativa (con racconti e romanzi), al fumetto (curatore delle storiche riviste Splatter & Mostri e sceneggiatore di fumetti e di graphic novel come Il Bambino dei Moschini) illustratore visionario e provocatore (i suoi disegni sono stati pubblicati su varie riviste e più volte in mostra) e musicista. Negli ultimi anni Paolo ha un po’ diluito le sue apparizioni, anche se rimane a tutt’oggi un punto di riferimento per la divulgazione dell’horror in Italia e fonte di ispirazioni per le nuove leve. A vent’anni dal suo folgorante esordio, Horror Magazine lo ha intervistato, per parlare con lui del suo percorso artistico e di alcune importanti e succose novità.
LeggiIntervista a Paolo Di Orazio (Prima Parte)
Paolo Di Orazio si può considerare un pioniere dell’horror made in Italy, un rivoluzionario. Il suo apporto al genere spazia dalla narrativa (con racconti e romanzi), al fumetto (curatore delle storiche riviste Splatter & Mostri e sceneggiatore di fumetti e di graphic novel come Il Bambino dei Moschini) illustratore visionario e provocatore (i suoi disegni sono stati pubblicati su varie riviste e più volte in mostra) e musicista. Negli ultimi anni Paolo ha un po’ diluito le sue apparizioni, anche se rimane a tutt’oggi un punto di riferimento per la divulgazione dell’horror in Italia e fonte di ispirazioni per le nuove leve. A vent’anni dal suo folgorante esordio, Horror Magazine lo ha intervistato, per parlare con lui del suo percorso artistico e di alcune importanti e succose novità.
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