Si chiama Wallendream, ha ventiquattro delitti al suo attivo (tutti firmati con una rosa nera lasciata nella gola delle sue vittime) ed è il protagonista de La Rosa Nera, il quarto volume di Morgan Lost, in edicola dal 21 gennaio. Per dirla tutta, Wallendream è la rockstar assoluta dei serial killer e chi frequenta Heliopolis ha imparato in questi ultimi mesi quanto sia pericoloso…

Per presentare questo nuovo atteso volume, Sergio Bonelli Editore e Claudio Chiaverotti hanno quindi scelto una cornice decisamente thriller: quella della decima edizione di NebbiaGialla Suzzara Noir Festival, un appuntamento di riferimento per gli scrittori crime italiani e una realtà sempre più importante a livello nazionale, non solo per gli autori ma anche per migliaia di appassionati lettori che giungono da ogni parte d’Italia per assistere alla kermesse.

Perché Suzzara per tre giorni all’anno diventa la capitale italiana del noir e in questo contesto non poteva mancare il cacciatore di serial killer Morgan Lost che verrà presentato da Claudio Chiaverotti il 30 gennaio alle h 11 presso il Teatro Politeama di via Mazzini 7. Del resto La Rosa Nera, quarto appuntamento con Morgan Lost, è un albo in cui, accanto alla criminologa Pandora Stillman e alla sua assistente Inge, Claudio Chiaverotti ci conduce alla scoperta della storia drammatica e feroce di Wallendream: un bimbo che cresce in una famiglia difficile e che, alla morte della mamma, decide che diventerà un “super-criminale, come quelli dei fumetti”.

Ha spiegato Claudio Chiaverotti: “Come testimoniano molti lettori, Morgan Lost è un profiler che ha ereditato molto da cacciatori di serial killer del mondo del cinema, ma anche di quello della letteratura e delle serie tv. È attento, intuitivo, determinato. E ha una sensibilità fuori dal comune che gli deriva da un passato tragico che gli ha cambiato la vita. In questo albo, oltre a scoprire la storia di Wallendream, conosceremo meglio anche il personaggio della criminologa Pandora, un comprimario che mi sta particolarmente a cuore perché in qualche modo completa il mondo di Morgan Lost e ci permette di indagarlo anche da una prospettiva femminile”.

I disegni di questo quarto albo sono realizzati da Val Romeo mentre la copertina è di Fabrizio De Tommaso.

La nuova serie Sergio Bonelli Editore, che in questi giorni sbarca in Serbia con il suo primo albo, è un action-thriller visionario ricco di spunti cinematografici che vanno dai film di John Carpenter e Quentin Tarantino a pellicole come Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme, da Suspiria di Dario Argento a serie tv seguitissime come 24 e Breaking Bad. In controtendenza con le ultime scelte editoriali Bonelli, Morgan Lost non è stato pensato a stagioni, ma come serie mensile sulla lunga distanza. I disegni mostrano inoltre uno stile del tutto nuovo grazie alla presenza della tricromia nero/bianco/rosso e all’utilizzo di scale di grigio.

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Tra i disegnatori che si alterneranno per i diversi albi di Morgan Lost ci saranno Val Romeo (Nathan Never, Dylan Dog), Giovanni Talami (Nick Raider, Magico Vento), Andrea Fattori (Brendon), Lola Airaghi (Brendon, Dylan Dog), Max Bertolini (Nathan Never) ed  Ennio Bufi.

Claudio Chiaverotti

Nato il 20 giugno 1965 a Torino, città dove vive e lavora, Chiaverotti approda al fumetto dopo un periodo piuttosto travagliato. Dapprima studia per diventare odontotecnico, quindi si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza. È nel 1986 che fa il suo ingresso nel mondo delle nuvole parlanti, scrivendo i testi per alcune strisce di "Sturmtruppen", di Bonvi. Giunge alla Sergio Bonelli Editore nel 1989, esordendo con l'albo n. 34 di Dylan Dog, "Il buio". Sostituisce per lungo tempo Tiziano Sclavi nella produzione delle storie dell'Indagatore dell'Incubo (per cui firma anche "Goblin", "I delitti della mantide", "Partita con la morte", "Il confine”), collabora pure alle testate Martin Mystère e Zona X, per poi dar vita a un personaggio tutto suo, Brendon, un cavaliere di ventura che agisce sullo sfondo di un mondo devastato da una immane tragedia, avvenuta più di un secolo addietro, cui si allude con la definizione di "Grande Tenebra".