Certe volte scrivere preamboli è una di quelle attività prive di significato. Perché sì, ammettiamolo, certi preliminari non aumentano il godimento. Chi di noi non ha mai saltato un'introduzione?
Presentare un racconto come L'ultimo rigo, poi, sarebbe davvero una bella impresa. Potrei sottolineare il fatto che raramente ho letto narrativa dell'orrore scritta così bene, capace di veicolare con tanta maestria quel tipo di orrore che più di ogni altro ci piace leggere (e pubblicare), ovverosia l'orrore per l'ignoto.
Ma procedete oltre, e leggete il racconto.
Vi si apriranno davanti le visioni più allucinate del signor Lovecraft in persona...
(IT)
1 commenti
Aggiungi un commentoPer la verità non sono mai stato fan accanito dei racconti in cui si rimanda a qualche storico autore con esplicito intento di omaggiare(con delle eccezioni: ad esempio L' UOMO CHE AVEVA TUTTO POE di R. Bloch o LA GUIDA di R. Campbell. Ho apprezzato comunque molto lo stile, il crescente senso di minaccia incombente, e il commosso ricordo del triste epilogo della malattia di Lovecraft
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