La Dunwich Edizioni ha da poco dato alle stampe Exceptor – Legno e Sangue, il nuovo romanzo degli scrittori Fabrizio Cadili e Marina Lo Castro. Dalla quarta di copertina: Michelangelo Bonomi è un Exceptor, notaio del paranormale che sigla accordi tra gli Strati lì dove l'Armonia è stata compromessa. E a White Lake, tranquillo paesino del Canada, l'Armonia è minata da un'inquietante figura che uccide durante la notte di Natale. Unico testimone degli efferati omicidi è Len, un bambino nativo americano che ha perso i genitori in circostanze sospette.

Cosa si cela dietro la placida serenità di White Lake? Perché Len continua a essere risparmiato? Toccherà all'Exceptor indagare sul caso, grattare via la patina dorata degli abitanti della cittadina e far tornare l'Armonia tra gli Strati.

Tra orrori nascosti e vendette ataviche, Michelangelo Bonomi scoprirà che i mostri non si riconoscono soltanto dall'aspetto.

Exceptor – Legno e Sangue è un romanzo intenso, a volte disturbante, mai scontato. Le poche righe della quarta di copertina sono in realtà la piccola punta di un gigantesco iceberg, al cui interno si sviluppa l'idea – originale – degli autori, la cui trama si interseca perfettamente con le vicende personali e psicologiche dei vari protagonisti. Prima Len, il bambino nativo americano, la sua chiusura al mondo, l'ipocrisia e il razzismo che lo circondano, il trauma che ha sconvolto la sua vita e il male, che in una forma terribile, lo viene a trovare la vigilia di Natale, seminando la morte dietro al suo cammino. Poi è la volta di Michelangelo Bonomi, l'Exceptor, il vero protagonista di questa storia, il cui background culturale rivela un'intensa e originale ricerca di Cadili e Lo Castro nel campo dell'esoterismo e della magia, restituendoci così un personaggio ben riuscito, il cui scopo è in fin dei conti quello di siglare un accordo “materiale” tra il suo cliente e una parte “immateriale”; una sorta di notaio, appunto, che come tale si fa anche profumatamente pagare. Lo accompagna Arlecchino, una marionetta di legno, altro fondamentale protagonista di questa storia, al cui interno si trova “imprigionato” in realtà Hellequin, un'entità negativa molto potente, il cui comportamento è sì quello di aiutare Michelangelo a ristabilire l'Armonia tra gli Strati, ma con lo scopo personale di riuscire a fuggire una volta per tutte dalla prigione di legno in cui è rinchiuso.

Nella piccola e razzista cittadina canadese di White Lake, l'Exceptor, sotto mentite spoglie, e Arlecchino, nascosto in una valigia, si troveranno prima di tutto ad affrontare lo scetticismo e il brutto carattere dello sceriffo Ben Clark, la cui negatività ci viene perfettamente mostrata, primo fra tutti, nel rapporto conflittuale e autoritario che ha con la moglie, e poi, con la scusa di voler proteggere la “sua” gente, nel celato e ipocrita desiderio di voler governare la “sua” cittadina.

Len, nel frattempo, è stato affidato, non senza alcune difficoltà, a una nuova famiglia, gli Harper, John e Mel, il cui sincero amore potrebbe riuscire a scalfire il muro di silenzio e odio che il bambino si è costruito attorno a sé. Le forze in ballo, tuttavia, sono ben altre, e Len, al pari di Arlecchino, è una marionetta in bilico tra due Strati, la cui unica colpa, forse, è quella di essere l'ultimo discendente dei nativi americani di quella parte del Canada, sulle cui piccole spalle grava quindi tutto l'odio e il desiderio di vendetta di un popolo che è stato massacrato e poi confinato fino a scomparire, prima dalla sete di conquista e poi dalla paura dell'uomo bianco.

Exceptor – Legno e Sangue, è un romanzo studiato nei minimi particolari. Ogni personaggio “buca la pagina” con le proprie caratteristiche e peculiarità, in bene e in male. Ed è proprio questa dicotomia ad affiorare di continuo durante la lettura. Lo stesso Len desidera compiere delle azioni malvagie e anche se ciò avviene sotto la guida di una forza superiore, talvolta ci appare per sua stessa natura “cattivo”. Lo sceriffo Ben Clark è un personaggio molto negativo, eppure vuole a tutti i costi acciuffare l'assassino che a ogni Vigilia di Natale compie una strage nella “sua” cittadina. E ancora, il burattino Arlecchino: è un'entità cattiva, pronta a uccidere o torturare chi lo circonda, specialmente l'Exceptor, eppure in qualche modo questa sua cattiveria sarà di aiuto allo stesso Michelangelo.

Una lettura assolutamente consigliata, quindi, e non solo per una storia avvincente che non lascia un attimo di tregua, o per dei personaggi vivi, che sembra quasi di averli accanto – e di cui si spera verranno scritte altre storie –, ma anche perché il lettore cammina di continuo in bilico tra ciò che la nostra cultura ci fa ritenere giusto o sbagliato, oppure buono o cattivo. Un romanzo che spinge a chiederci quanto delle nostre scelte negative possano in realtà condurci a una scelta corretta o viceversa. Il finale – inaspettato – del libro, poi, sembra proprio marcare a fuoco questa sensazione