Praeternatural è stato pubblicato originariamente nel 1980. Da tempo esaurito, ha rivisto la luce nel novembre 2003 dopo oltre vent’anni d’oblio, grazie alla label genovese Black Widow. Possiamo così godere dell’oscuro, ultimo (per ora) capitolo del viaggio di Antonius Rex nella parte più recondita dell’animo umano.
Accostarsi a un’opera di Antonius Rex non è semplice. Bisogna sgombrare la mente da qualsiasi pensiero, permetterle di librarsi nel nulla, farla galleggiare nel mare di note lasciando che la parte crepuscolare del nostro cervello compia un vero e proprio viaggio nella parte più cupa dell'inconscio.
Entrare nel mondo di Antonius Rex è anche trascendere il significato stesso della forma canzone. La parola ha la sua importanza, e per questo è centellinata come un nettare troppo prezioso perché sia sprecato con inutili voli pindarici. Pochi versi, oscuri e criptici, pensati e declamati per far riflettere. Parole incastonate in un tessuto sonoro ricamato dalle tastiere di Doris Norton e abbellite dagli orpelli chitarristici di Antonio Bartoccetti. Non c’è pace e non c’è serenità dentro questo disco, ma un unico, inquietante senso di claustrofobia. Le sette canzoni che compongono l’album sembrano avere l’oscuro potere di amplificare le nostre paure e può accadere che il senso di disagio sprigionato dal diabolico intreccio sonoro renda l’ascolto a tratti insostenibile.
Un dark rock sinfonico inquietante e originale con sporadici richiami ai Black Sabbath riscontrabili in alcuni riff di chitarra, citazioni di colonne sonore come quella di Halloween di John Carpenter in Falsum Et Violentia e le divagazioni fusion che sfociano in una dance precoce per quegli anni (siamo nel 1980) come nel finale della titletrack, sono alcuni tasselli di un’opera difficilmente catalogabile e che richiede svariati ascolti prima di essere pienamente apprezzata.
Un lavoro difficile, dalle mille sfaccettature che può essere visto come mera colonna sonora horror o come un catalizzatore di energia meditativa. Questo è, infatti, il vero scopo del progetto Antonius Rex: aprire il varco latente nella nostra mente verso la conoscenza e la saggezza. Un percorso artistico/esoterico tortuoso ma affascinante, solo per pochi eletti.
Voi, Antonius Rex e il buio.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID