"Stufo di sentirsi tradito dalla consorte, Ian Cain decide di uccidere sua moglie il giorno di Halloween. In fin dei conti è lei che non ha saputo smettere di mettergli certi pensieri in testa. Così, trovata una scusa per tornare a casa dal lavoro, Ian mette in atto il piano geniale che gli consentirà di avere un'alibi credibile, ma... come spesso si dice: "i migliori piani di uomini e topi, vanno spesso in rovina, e non lasciano nient'altro che dolore al posto della promessa gioia". E Ian Cain ne proverà molto di dolore, un dolore così grande che lo lascerà letteralmente senza fiato."
L'undicesimo appuntamento con la collana Halloween Nights è un brevissimo racconto che non manca però di sprigionare potenza e terrore nell’arco di poche pagine. L’ironia macabra, nera, dell’autore (e dello stesso protagonista, i cui pensieri sono ben gestiti) è la colonna portante di uno stile asciutto e visivo che rende al meglio la situazione ricreata. Zelazny (figlio) dimostra talento nel riuscire a volgere l’intreccio in maniera inattesa, ironica e amara. Una circostanza ordinaria, quasi banale, si trasforma in un gioco crudele del destino, lasciando senza fiato persino il lettore.
Trent Zelazny è il figlio Roger Zelazny, uno dei più acclamati autori americani di fantascienza. Trent, nato a Santa Fe, New Mexico, nel 1976, è autore di gialli e storie dell'orrore. Tra i suoi lavori più celebri, ricordiamo: To Sleep Gently, Fractal Despondency, Shadowboxer, e Destination Unknown; il suo racconto The House of Happy Mayhem ha ricevuto una speciale onorificenza nell'antologia Best Horror of the Year 2009, curata da Ellen Datlow.
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