Marco Vallarino

Parliamo di uno dei progetti in cui sei stata coinvolto recentemente: Horror Lovers. Puoi raccontarci com’è successo e come hai accolto la proposta? Quali sono le premesse da cui sei partito per sviluppare l’idea del tuo racconto?

Con oltre settanta racconti pubblicati su riviste, quotidiani e in volume, credo di essere uno specialista della narrativa breve e delle antologie, o almeno un appassionato del genere. L'idea di mischiare amore e horror, benché banale, mi è subito piaciuta perché ha sempre avuto grandi potenzialità, poi è chiaro che sta all'abilità dell'autore evitare di riproporre i soliti cliché per sfruttare lo spunto in maniera originale e avvincente. Nel mio caso, ho cercato di utilizzare l'elemento horror per proporre una love story in cui uno dei due amanti fosse un fantasma. Poi ho deciso di inserito un ulteriore elemento di novità rendendolo in grado di interagire anche sessualmente col partner, attraverso un utilizzo, spero non troppo trash, del potere della telecinesi, che pare sia concesso a molti spiriti (pensiamo per esempio ai poltergeist). Da lì si è innescato l'intreccio narrativo della storia, con una sorta di sinistra alleanza tra i due amanti che avrebbe dovuto portare al coronamento del loro sogno d'amore.

Storicamente le antologie in Italia funzionano meno dei romanzi, che vengono preferite dai lettori per il loro più “ampio respiro”. Se, contrariamente, l’antologia è sorretta da una buona idea un progetto a tutto campo, allora vengono meglio accolte. Quali pensi siano i punti di forza di Horror Lovers?

Come dicevo prima, anche se banale, l'accostamento tra amore e morte funziona bene, se lo si affronta con la dovuta perizia. Leggendo il libro, ho notato che i racconti sono molto diversi tra loro, sia per tono e lunghezza che per presupposti e ambientazione, dunque mi sembra che questa antologia offra una esperienza più ricca rispetto a un normale romanzo. Poi c'è un bel parterre di mostri, che spazia da vampiri e fantasmi a cannibali, demoni e mostruosi insetti giganti (e sicuramente ne dimentico qualcuno).

Horror Lovers sarà accompagnato anche da una versione in ebook, una tua opinione sull’argomento? Pensi che l’ebook possano finalmente prendere piede nel mercato editoriale italiano e fare la differenza?

Secondo molti addetti ai lavori l'esordio in Italia degli ebook è stato pessimo, tanto che si grida al miracolo per qualche centinaio di copie vendute – spesso molto al di sotto del prezzo originale – e si ritengono bestseller opere che ne abbiano venduto due o tremila (cifre irrisorie per il mercato tradizionale). Questo primo passo falso credo però che non impedirà agli ebook di trovare una loro importante fetta di mercato, perché ormai è chiaro che si va nella direzione della cosiddetta letteratura elettronica, anche grazie al clamoroso boom di dispositivi mobili come smartphone e, soprattutto, tablet, che pare abbiano già decretato la morte commerciale degli ebook reader. Bisogna solo aspettare che i tempi siano maturi, anche se in Italia siamo sempre leggermente in ritardo rispetto alle tendenze tecnologiche mondiali. Comunque, quando tutti o quasi se ne andranno in giro con un tablet (come succede ora con gli smartphone) credo che gli ebook avranno il loro auspicato successo e forse permetteranno pure di risolvere l'annoso problema dei costi di distribuzione e di promozione dei libri cartacei nelle librerie, che spesso impedisce a testi meritevoli di arrivare al grande pubblico. L'unico problema, almeno in termini commerciali, potrebbe essere rappresentato dalla pirateria, visto che già ora girano in rete moltissimi pdf di opere appena uscite in libreria.

Cosa ci puoi dire dell’illustrazione che accompagna il tuo racconto?

Matteo Anselmo ha svolto un ottimo lavoro, catturando in una immagine il senso del racconto, che vede la protagonista superare una sua grande paura attraverso una terapia d'urto, che naturalmente alla fine la porterà verso qualcosa di assai peggiore dell'inquietudine a cui aveva tentato di sfuggire. Non è da tutti avere questa capacità di interpretare una storia in maniera così essenziale e anche così completa. Inoltre il tratto di Anselmo denota grande sicurezza e personalità, anche se il tratto distintivo dell'opera sta nell'aver rappresentato il cammino dei due amanti verso la torre fatale come quello del gioco dell'oca (a caselle), citato nel racconto.

Attualmente a cosa stai lavorando?

Ci puoi dare qualche anticipazione sui tuoi progetti futuri?

È uscito di recente, il seguito del mio videogame horror Darkiss! Il bacio del vampiro, che secondo lo stile dell'interactive fiction inaugurato oltre 30 anni fa da Zork, Colossal Caves, Acheton propone un'opera di intrattenimento letterario simile a quello dei librogame e dei giochi di ruolo come Dungeons & Dragons. Darkiss 1 ha quasi raggiunto quota 20.000 download e spero che anche questo secondo capitolo possa incontrare i favori del pubblico di Internet. In tempi di crisi dell'editoria, in cui si fatica a pubblicare libri che possano avere un certo riscontro di vendite, mi sembra che quello dell'interactive fiction sia un bello spazio in cui muoversi, per farsi conoscere e portare avanti la propria passione per il brivido!

Matteo Anselmo

 

Come hai aderito al progetto e come hai proceduto alla creazione dell’illustrazione?

Sono stato contattato da Gianfranco con il quale ebbi l’occasione di collaborare in un paio di occasioni (disegnando racconti a fumetti per il volume “El brujo grand hotel” e per l’almanacco di Horror Magazine “H2o”, sceneggiati da Stefani Fantelli). Dopo aver ricevuto qualche input riguardante il racconto che avrei dovuto illustrare mi sono messo all’opera.

Come hai ideato il concept e che tecniche hai usato?

Come detto, non ho avuto modo di leggere il racconto prima di cimentarmi nell’illustrarlo, ma le informazioni ricevute sono bastate per far si che il primo schizzo proposto venisse accettato. L’idea come sempre nasce sul foglio, dopo aver avuto l’ok per quanto riguarda la bozza a matita ho optato per una tecnica semplice che privilegiasse la leggibilità dell’immagine: pennello, china e tavoletta grafica per i toni di grigio.

Quali sono i punti di forza, secondo te, del racconto che hai illustrato?

Il racconto di Marco Vallarino mi ha piacevolmente stupito e…spaventato! Potendo fare affidamento su di una scrittura fluida e sicura è riuscito a dare vita in poche pagine a scenari ricchi di contrasti e carichi di pathos, inoltre le insicurezze e le inquietudini dei personaggi prendono per mano il lettore immergendolo in questa lugubre vicenda.

Che opinione hai del risultato finale e cosa pensi delle antologie illustrate?

Il livello dei racconti di questa antologia mi sembra piuttosto elevato, come la qualità dei disegni che li accompagnano. In questo momento di crisi dell’editoria e non solo, progetti di questo tipo andrebbero evidenziati e sostenuti al massimo.

Fumetto e illustrazione, quale prediligi e come ti differenzi nell’approccio?

Ho iniziato a sporcarmi le mani con la pittura prediligendo un approccio più illustrativo al disegno, ma con il tempo la scoperta di alcuni maestri del fumetto nostrano uniti all’urgenza di raccontare quello che mi circondava mi hanno spinto sempre più verso il mondo del fumetto. Unendo le tecniche tradizionali a quelle digitali mi ritrovo in perenne ricerca di stili per esprimermi, sempre più convinto che, seppur mantenendo una sua impronta, il vero disegnatore debba essere sempre disposto a “cambiare pelle” e rinnovarsi. Attualmente a cosa stai lavorando?

Ci puoi dare qualche anticipazione sui tuoi progetti futuri?

Da un anno a questa parte sono riuscito ad unire le mie più grandi passioni, musica e disegno. Dopo aver realizzato cover per vari gruppi musicali ho iniziato a collaborare con il gruppo ligure “Zibba e Almalibre” (vincitori della targa Tenco 2012 come miglior album, per scoprirli: www.zibba.it), realizzando grafiche e spettacoli di live painting durante i loro concerti. A Novembre è uscito un libro corredato dai miei scarabocchi intitolato “Me l’ha detto Frank Zappa” (edito da “Editrice Zona” e “Matlisklo edizioni”, scritto dallo stesso cantante degli Almalibre, Zibba, con prefazione di Eugenio Finardi). Altri progetti bollono in pentola, ma se siete impazienti e vi va di curiosare questo è il link al mio piccolo blog online: malditoduende1985.tumblr.com

Per info: matteo.anselmoz@hotmail.it