Paolo Di Orazio

 

Parliamo di uno dei progetti in cui sei stata coinvolto recentemente: Horror Lovers. Puoi raccontarci com’è successo e come hai accolto la proposta? Quali sono le premesse da cui sei partito per sviluppare l’idea del tuo racconto?

Gianfanco Staltari, il curatore, mi contatta spesso per le iniziative editoriali, quindi non potevo sottrarmi a questo progetto interessante che spinge l'horror nella direzione umanista che mi ha sempre interessato. In realtà, ho solo ripulito un vecchio inedito, vista la mia pesante lentezza nel preparare un racconto nuovo, che già parlava di un patto d'amore tra due esseri completamente diversi. Scritto prima di Twilight (questo ci tengo a dirlo).

Storicamente le antologie in Italia funzionano meno dei romanzi, che vengono preferite dai lettori per il loro più “ampio respiro”. Se, contrariamente, l’antologia è sorretta da una buona idea un progetto a tutto campo, allora vengono meglio accolte. Quali pensi siano i punti di forza di Horror Lovers?

Io boccio in pieno questo arcaico concetto-cliché che le antologie non hanno efficacia presso il pubblico. Campbell, King e Barker... non mi sembra che siano brutte da non vendere (a prescindere dal nome, ovvio). Parlando “in piccolo”, il mio libro d'esordio è una raccolta di racconti a tema, e quando uscì io ero completamente sconosciuto. Quei racconti sono nella memoria di tutti dal 1989. Racconti o romanzi che siano, un libro resta un buon libro. È il pubblico che sceglie. Alla gente piace leggere le raccolte (a prescindere dalla mia esperienza di autore). In questi giorni sto leggendo un libro di racconti di Jodorowsky. Ho letto la Boutique del mistero di Buzzati. Le raccolte di racconti sono delle santabarbare di idee e sogni. Ben vengano le raccolte, e Horror Lovers è una di queste. 

Horror Lovers sarà accompagnato anche da una versione in ebook, una tua opinione sull’argomento? Pensi che l’ebook possano finalmente prendere piede nel mercato editoriale italiano e fare la differenza?

Il mercato editoriale italiano ebook, visto che siamo in ritardo su tutto, prenderà piede quando gli editori avranno ormai abituato il pubblico a questo sistema alternativo di lettura.

Cosa ci puoi dire dell’illustrazione che accompagna il tuo racconto?

Volevo illustrare una donna pregnante, volevo dare una sensazione arcaica, quasi preistorica, di un fantasma di carne e ossa, ma estremamente affascinante nella sua orologeria materna. L'amore, in fondo, per me, non è altro che il dettame biologico dell'istinto di continuità della specie. Le sovrastrutture della nostra cultura, meccanismi a cui nessuno sfugge, ci fanno soffrire per amore (senso del possesso, anaffettività, ossessione sessuale, frustrazione, insicurezza).

Attualmente a cosa stai lavorando? Ci puoi dare qualche anticipazione sui tuoi progetti futuri?

Attualmente sono al timone della rinascita di Splatter come autore e come editore con la mia Elm Street House. La direzione globale delle storie è affermare un senso umanista alle storie, oltre quelle idee macchiettistiche di un tempo. E assieme, ridare all'horror quel senso di riserva naturale di idee fantastiche come era negli anni Settanta.