Trama: In cerca di immagini sempre più sensazionali da offrire al proprio pubblico, Max Renn, direttore di una emittente televisiva il cui piatto forte è rappresentato dal sesso e dalla violenza, s’imbatte tramite un tecnico in Videodrome, canale pirata che trasmette filmati abbondanti in torture e mutilazioni altamente realistiche. A quanto pare, infatti, ciò che viene mostrato è tutt’altro che finzione e, nel momento in cui Renn decide di scovare chi le produce per potersene impadronire e proporle ai suoi spettatori, non immagina di essere appena entrato in serio pericolo.
Perché vederlo: Con un eccezionale James Woods nei panni del protagonista, il canadese David Cronenberg torna dietro la macchina da presa due anni dopo Scanners (1981) per affrontare, questa volta, la chiacchieratissima tematica degli snuff movie, ovvero i filmati costituiti da autentiche riprese di sevizie e morte che, tra leggenda e realtà, pare vengano realizzati soprattutto in Sud America.
Attraversato da una efficace atmosfera fortemente malata, però, il suo lungometraggio non si limita a poggiare su un plot dai toni drammatici volto a denunciare questa atrocità, ma la sfrutta per concretizzare, come di consueto, una vicenda non priva di allucinanti visioni ed elementi fantastici legati in particolar modo agli orrori riguardanti le mutazioni del corpo.
E, al di là del coinvolgimento dovuto soprattutto alla curiosità nei confronti di cosa dovrà accadere a Renn, è anche agli ottimi effetti speciali a cura del premio Oscar Rick Baker – reduce da Un lupo mannaro americano a Londra (1981) di John Landis – che l’insieme deve la sua riuscita, offrendo diversi raccapriccianti spettacoli per gli occhi (tra cui un volto spaccato a metà e con fuoriuscita di materia cerebrale) nel corso di quello che non sembra affatto nascondere una certa natura di attacco alla televisione come forma di potere, talmente assetata di audience da non fermarsi neppure dinanzi alle redditizie immagini di vera violenza.
Curiosità: Nel cast troviamo anche Debbie Harry, cantante dei Blondie.
Il film ha sicuramente influenzato il successivo Démoni 2... L’incubo ritorna (1986) di Lamberto Bava, a suo modo debitore anche nei confronti de Il demone sotto la pelle (1975), altra opera di Cronenberg, ma qualcuno ne indica come probabile predecessore il thriller fantascientifico Hypnos – Follia di un massacro (1967), diretto dal nostro Paolo Bianchini sotto pseudonimo Paul Maxwell. Chissà se l’autore de La mosca (1986) ha mai avuto modo di vederlo.
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