Premessa: l'intento di questa recensione è quello di incuriosire all'ascolto di un lavoro che risulta difficile da giudicare in modo obiettivo e che può dare adito a interpretazioni molto polarizzate: c'è chi lo amerà e c'è chi viceversa dirà che è terribile.
Auf Grund è il terzo album in studio per il side-project elettronico dei teutonici goth-metallers Umbra et Imago che esce a distanza di sei anni dal lavoro precedente. Atmosfere gotiche e cupe per un disco nel quale troviamo idee e suoni interessanti, soprattutto per chi ama l’EBM e l’elettronica tedesca arricchita qui da toni di sapore goth/horror e qualche strizzat(on)a d'occhio alla musica elettronica dei primi anni '80.
La voce teutonica di Mozart (anche la mente del gruppo) è l'elemento portante di tutto il disco: morbosa e minacciosa, sgraziata ma dotata di relativo carisma, sia quando quando canta in modo suadente come in Follow me (canzone dalla melodia in maggiore e in apparenza allegra ma che ha il potere di evocare scene da film horror, quelle tranquille e cariche di tensione che sono poi immediatamente seguite dallo zombie/demone/persona posseduta che spunta fuori all’improvviso urlando con voce gutturale o stridula e l'unico scopo di farti a pezzettini), sia quando assume tonalità più consuete al genere: per esempio nella rammsteiniana Auf Grund , un cadenzato techno-goth degno di un rave in salsa horror/macabro e nell'incedente e adrenalinica Killing Fields o l’industrial/post-punk ossessivo e maniacale di Wutlied (altro pezzo molto di effetto, peccato duri solo quattro minuti. Il migliore del disco insieme alla title-track).
I problemi vengono invece fuori là dove la voce è usata in modo molto enfatico, cosicché anziché fare paura finisce col diventare la parodia di se stessa, da trash (si, senza "h"). Non so se è una coincidenza, ma Mozart non risulta convincente proprio nei pezzi meno belli del disco, ovvero la quasi-pop e banale Die Nacht (altro pezzo dalla melodia in maggiore), la pedante Dracul’s che però ricorda l'elettronica dei primi anni '80 grazie ai tipi di sintetizzatore e drum machine usati ma che Mozart in questo caso rovina con le sue vocalizzazioni trash (si, senza "h"). Il corettino femminile poi rischia di farci cliccare il tasto skip nonostante contemporaneamente si inserisca su di esso un bel synth sempre di matrice molto early '80s).
Anche la sarcastica e acidissima Heil-Kräuter sarebbe un pezzo divertente se musicalmente avesse idee piú chiare e soprattutto se non avesse dei coretti in falsetto che potranno essere apprezzati solo da tedeschi con addosso almeno un paio di pinte di birra. Per tutti gli altri, una forzatura stupidina. Efficace comunque l’intonazione hitleriana di Mozart del ritornello.
E dove la sua voce proprio non funziona è nella conclusiva e lunga Entspannung (13 minuti circa), quando la narrazione presente per tutti gli ultimi cinque minuti e mezzo risulta noiosa, patetica e parecchio fastidiosa. Peccato perché rovina un pezzo che ha una prima parte molto bella, minimalista e sospesa, e riesce a far calare l’ascoltatore in atmosfere crepuscolari e inquietanti.
Seppure il migliore dei tre lavori dei Dracul finora pubblicati e con diversi spunti interessanti e talvolta anche esaltanti, Auf Grund non è un disco da avere a tutti i costi. Ascolto comunque assolutamente consigliato visto che non lascerà indifferenti gli amanti del genere.
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