E' da poco uscito il primo DVD live dei Necrodeath, Hellive, che Horror Magazine ha recensito qui. Ne approfittiamo per fare due chiacchiere con il cantante Flegias...
Ciao Flegias, benvenuto su Horror Magazine! Lo scorso 21 maggio è uscito Hellive, il vostro primo DVD ufficiale, che propone le riprese dei concerti di Milano e Scordia (CT), del 24 marzo e 15 settembre 2012. L'idea di fare un DVD live era un progetto già in cantiere, o è stata un'idea improvvisa?
FLEGIAS: Anche se si parlava da tempo di realizzare un prodotto live per la band, non l'avevamo pianificato perfettamente in uno spazio temporale. Solo dopo il susseguirsi di un paio di eventi registrati (appunto quello di Scordia e Milano) e di una mole consistente di altre immagini di repertorio, abbiamo deciso che era il momento giusto per far uscire Hellive.
Siamo sempre stati titubanti nel produrre un evento live proprio perché non sempre si aveva l'attrezzatura necessaria al seguito e, guardando alle recenti uscite sul mercato di dvd live ineccepibili, non abbiamo mai avuto la possibilità di effettuare registrazioni audio come richiederebbe questo tipo di prodotto. Poi, guardandoci in faccia, abbiamo deciso di far gioco forza dell'audio in presa diretta, rendendo il tutto più genuino e veritiero, cercando di catapultare l'ascoltatore direttamente sotto il nostro palco.
Ci racconti un aneddoto divertente, grottesco, oppure macabro, inerente alle due date filmate?
FLEGIAS: Di grottesco c'è un po' tutta la nostra vita on the road prima di un concerto, nella quale si vengono a creare delle situazioni inenarrabili. Più che macabro direi orrorifico invece i nostri camerini pre o post concerto, dove ascelle pezzate e abbigliamento fradicio si mescolano nel putridume dell'aria irrespirabile ah ah...
La scelta di raccogliere in Hellive le riprese della data di Catania e di quella di Milano, viene giustificata da te nel DVD, come un modo per unire simbolicamente l'Italia. Ci sono differenze tra il pubblico del nord e il pubblico del sud?
FLEGIAS: Tendenzialmente il pubblico del sud è notoriamente più caloroso e a Scordia ci hanno dato la conferma, ma nel caso dell'Into Macabre Fest a Milano, si respirava stranamente un'aria più da evento "open air" che ha reso il pubblico estremamente più attivo rispetto agli standard milanesi. Complice anche la mole di gruppi che ci hanno preceduti e degli special guests che abbiamo avuto l'onore di ospitare, il pubblico era bello caldo e a fatica si riusciva trattenere le prime file giù dal palco. Detto questo e senza nulla togliere alle altre regioni, suonare in Sicilia e Sardegna sono sempre delle belle soddisfazioni per un musicista.
E invece come venite percepiti dal pubblico estero, rispetto a quello italiano?
FLEGIAS: Dipende molto da quale nazione si sta parlando e in quale contesto.
Normalmente ai festival sono sempre più partecipativi, ma sono capitate anche date singole da headliner in cui è successo il finimondo... ricordo recentemente una data a Sofia in Bulgaria particolarmente riuscita.
Detto questo non è che ci sia una differenza così sostanziale tra Italia e resto d'Europa, eccezione fatta per il sud america dove sono stato con i Cadaveria. Lì si che il discorso cambia... il pubblico migliore al mondo.
La vostra carriera è iniziata nell'85, quando ancora vi chiamavate Ghostrider. Quali sono le differenze tra il pubblico di fine anni ottanta e quello odierno?
FLEGIAS: All'epoca ero solo un fan e seguivo la band da dietro le quinte o sotto il palco, ma partecipavo anche a un sacco di altri eventi.
Il tutto era vissuto molto diversamente, non c'erano così tanti concerti all'epoca e a ogni appuntamento live la gente si radunava in massa, sia che suonasse il gruppo straniero di punta o l'ultimo gruppo italiano che avesse prodotto un demo tape, c'erano sempre minimo cinquecento persone. Erano dei bei momenti di aggregazione dove ci si conosceva tutti scambiandosi opinioni, demo, fanzine e si venivano a formare band con la stessa passione musicale.
Sicuramente bei tempi che rimpiango.
Avete preparazioni o rituali pre-live particolari?
FLEGIAS: Nulla di particolare, io e Peso normalmente ci chiudiamo in camerino un'oretta prima per concentrarci e far defluire lo stress accumulato durante la giornata. Lui si scalda con le bacchette, io con ciò che ho di alcolico. Poi ci raggiunge GL, sempre alle prese con le p.r. con il pubblico femminile e all'ultimo minuto Pier, che ci fa sempre temere per la sua presenza sul palco... in realtà è sempre al telefono per piazzare date live, registrazioni o lezioni di chitarra. Riuniti tutti, ci si da un "cinque" e alla parola "merdone" si sale sul palco.
Flegias, come riesci a conciliare gli impegni di due band di grosso spessore come Cadaveria e Necrodeath?
FLEGIAS: Ho la fortuna di avere Peso da una parte e Cadaveria dall'altra che comunicano, altrimenti fosse per me combinerei solo dei casini.
Detto questo cerchiamo di darci delle regole per non calpestarci l'un l'altro, anche se a volte succede l'inevitabile e per questo motivo ho anche chi mi può sostituire in casi particolari ed eccezionali.
Posso dire di avere una vita bella piena anche perché, oltre alla musica, ho il mio lavoro che provvede a far portare a casa la pagnotta.
Che consiglio daresti alle band di oggi e di domani?
FLEGIAS: Rispetto agli anni '80, come accennavo poc'anzi, oggi è tutto molto più difficile e la gavetta non si fa più sul palco o in sala prove. Tutti hanno la possibilità di registrare un disco e se hanno abbastanza soldi anche di avere un contratto discografico.
Tutto questo non facilità assolutamente la band che salirà subito su un palco in mezzo a un'offerta enorme che non li considererà minimamente e proporrà il loro disco con scarso successo perché non potranno usufruire dei trucchetti che lo studio gli ha messo a disposizione.
Il mio consiglio è: fermatevi!
Chiudetevi in sala prove non per una settimana o un mese, ma per degli anni, affinate le vostre capacità e scannatevi tra di voi finché non uscirà fuori la vostra vera personalità. Senza personalità non si va da nessuna parte. Solo allora potrete uscire a registrare il vostro demo e con un po' di buona fortuna cercate di essere al posto giusto nel momento giusto.
Grazie mille per le tue parole! Vorresti aggiungere qualcosa per i lettori di Horror Magazine? Cosa ci aspetta dal mondo Necrodeath, progetti futuri, un saluto?
FLEGIAS: Stiamo lavorando al nostro prossimo lavoro in studio e siamo molto motivati e convinti di quello che stiamo realizzando. Posso anticiparti che sarà un lavoro molto violento con delle sonorità inusuali per i Necrodeath, anche se come sempre potrai facilmente riconoscerci alla prima nota.
La pianificazione live è sempre attiva e stiamo progettando un importante evento fuori continente.
Nel frattempo invito tutti a seguirci in quello che sarà un grosso evento il 3 agosto all'Armageddon in the park che vedrà riunita la (dis)sacra triade del metal estremo tricolore, ovvero Bulldozer, Necrodeath e Schizo più un sacco di altre bands.
Io vi saluto e vi ringrazio per avermi ospitato sulle pagine del vostro Horror Magazine.
100% Flegias!
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