Ha trent'anni di carriera alle spalle, è un musicista, un regista e un'icona rock: è Rob Zombie, che lo scorso 23 aprile è riuscito a lanciare contemporaneamente il film Le Streghe di Salem, il libro omonimo e l'album Venomous Rat Regeneration Vendor. Il nuovo lavoro discografico sancisce la prima uscita della sua nuova etichetta Zodiac Swan, in collaborazione con T-Boy Records/Universal Music, e l'ex frontman dei White Zombie ha dichiarato “Credo che per la prima volta il nuovo album mescoli perfettamente l'epoca White Zombie con il futuro di ciò che sto facendo ora. I fan non possono che essere d'accordo sul fatto che questa sia la combinazione perfetta dei due mondi” (Rob Zombie, 2013). Che dire poi dell'artwork, svelato tramite il mini gioco presente su www.zombiesecret.com? Zombie da sempre si contraddistingue per il suo saper far bene le cose, come dimostrano le sette nomination ai Grammy e i tre dischi di platino di Hellbilli Deluxe (Geffen Records), il lavoro che sancì nel 1998 la carriera solista del polivalente artista. Ancora una volta Rob Zombie e i suoi prodi (Piggy D – basso; John 5 – chitarra; Ginger Fish – batteria) hanno dimostrato di saper travolgere e stravolgere, proponendo un album rinnovato nel sound, ma inconfondibile in quanto a stile e gusto.
È Teenage Nosferatu Pussy ad aprire il lavoro in maniera distruttiva, sporca, ma maledettamente sensuale: la voce di Zombie suona acida e strafottente, il ritmo incalzante e pesante, assieme alle chitarre corrosive e corpose, martella le tempie; infine un assolo di chitarra quasi noise stravolge l'udito, travolge l'ascolto, tarpando le ali della sanità mentale.
Ha già conquistato i fan e le classifiche di tutto il mondo, l'ormai definibile hit Dead City Radio And The New Gods Of Supertown: un rock'n'roll coinvolgente e orecchiabile, dinamico e spedito, si contrappone all'ambientazione più cupa di Teenage Nosferatu Pussy. È un pezzo danzereccio, che richiama una scalmanata frenesia folle e divertita, probabilmente grazie anche al video che accompagna il pezzo: in stile Freaks, si vedono individui dagli strani connotati che danzano incastonati in uno splendido bianco e nero, firmato Rob Zombie.
Con i suoi tocchi elettronici, Revelation Revolution contrasta col breve Theme For The Rat Vendor, pezzo strumentale caratterizzato da sonorità prettamente orientali; è la volta di Ging Gang Gong De Do Gong De Laga Raga, che più che il titolo di una canzone, sembra uno scioglilingua. Un brano contraddistinto dai picchi di elettronica e personalizzato in perfetto Zombie-style: è incredibile come il mantra ripetuto a profusione nel ritornello, apparentemente impossibile da ricordare, riesca invece a rimanere ben fissato in testa. Il groove sporco e la nota di humour che vi aleggia, vanno a fondersi l'uno con l'altro, rendendo, come risultato, un brano ricco di carica e potenziale, con un impatto paragonabile alla visione di un b-movie sconcio e grottesco, ma graditissimo.
Particolare e selvaggia, Rock And Roll (In A Black Hole) propone una sorta di industrial fatto di suoni piuttosto anni '80, cupo e oscuro: l'esplosione di energia del ritornello, fatto di riff corposi e chitarre distorte, differisce dal minimalismo della strofa ipnotizzante e seducente, privata della chitarra, ma, nonostante ciò, molto accattivante e sensuale.
Con una carica stravolgente, guadagna la scena Behold, The Pretty Filthy Creatures, un pezzo spedito e aggressivo, caratterizzato da un ottimo tappeto musicale: è avvolgente, pieno, con quel tanto di hammond buono a garantire un'esaltazione assicurata. Paragonabile a una guerra-lampo, questo brano, della durata di appena 2:55 minuti, colpisce fulmineo come un proiettile di fucile, mirando a un gusto hard rock ben definito, ma rinnovato nei suoni.
Irresistibile, letteralmente, White Trash Freak si muove sinuosa e seducente: coinvolge con il suo ritornello orecchiabile e con i suoi stacchi musicali e ritmici, dove costantemente prendono piede parti elettroniche piuttosto industrial.
Che dire poi della scelta di inserire in tracklist We're An American Band, cover dei Grand Funk Railroad? Un'esplosione di rock'n'roll di classe in grande stile, che sfocia in un hard rock violento con Lucifer Rising. Il titolo richiama alla mente l'omonimo film del 1972, del regista Kenneth Anger, e riporta alla mente i vecchi White Zombie: con un riff di chitarra così carico, cupo ed energico e una spinta eccezionale, sia Kenneth Anger che Lucifero saranno oltremodo esaltati, tanto quanto chiunque ascolti questo brano.
The Girl Who Loved The Monsters è forse una delle canzoni più orrorifiche e intense presenti in tracklist: è sporca, è strana e scura, ma funziona. Riesce a catturare la mente, a insidiarvisi, con un'ambientazione musicale onirica, fluida, ma con quel tocco di marciume, specialmente nella voce, buono a garantire un alone mostruoso; la componente industrial si fa sentire a gran voce e il ritmo è irresistibilmente cupo. Magistrale il rallentare sul finale, che riesce a conferire al pezzo la densità del miele, ma il sapore del male: sembra di trovarsi in un film in cui la vittima viene mutilata da mani mostruose, o privata delle sue interiora, a rallentatore.
L'album si chiude con Trade In Your Guns For A Coffin, un brano arrogante dominato da un'altezzosa chitarra timbrata John 5, additiva e stuzzicante: per definirlo al meglio, è un brano veramente 'Rob Zombie', un mix di sonorità e generi musicali differenti, impossibile da non amare.
Venomous Rat Regenerator Vendor è un album totalmente Zombie-style: è carico, è strafottente, sa dove andare a parare e cade sempre in piedi. La facilità con la quale Rob e i suoi riescono a mixare insieme generi musicali talvolta tanto diversi tra loro, è sconcertante: anni '70, '80 e '90, amalgamati alla perfezione, con sonorità moderne, con la risultante di un cocktail geniale. L'intraprendenza e l'audacia, sia dal punto di vista musicale che da quello registico, sono due qualità ammirabili di Rob Zombie e probabilmente queste componenti hanno giocato due ruoli fondamentali nella sua ascesa al successo.
Questo album, il quinto nella carriera solista dello Zombie più vitale e talentuoso di sempre, ha tutto: ha dei suoni incredibili, degli arrangiamenti eccezionali, dei brani che si fissano in testa con veemenza, è vario nelle sue sfumature musicali e ha un artwork azzeccato, che dice “Comprami, sono folle, sono ricco di sfumature, sono Rob Zombie”.
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