Torna in libreria in questi giorni il nome di uno scrittore apprezzato ovunque sono stati tradotti i suoi racconti e romanzi. Si tratta dello svedese John Ajvide Lindqvist di cui Marsilio ha ora pubblicato Una piccola stella (Lilla Stjarna, 2010), un romanzo che sicuramente aumenterà la stima che hanno di lui i lettori, rendendo il paragone con Stephen King assolutamente reale.

Tutto inizia nel 1992 quando un ex cantante e musicista di nome Lennart Cederstrom, in giro per i boschi alla ricerca di funghi, trova una bimba neonata abbandona per morta. L’uomo raccoglie quel piccolo fagottino e cerca di rianimare la piccola che si riprende emettendo non un vagito ma un grido fortissimo. Il suo grido è una chiarissima e perfetta nota “mi”.

Porterà la neonata a casa, ma la terrà, con la complicità della moglie e del figlio Jerry, celata a tutti. L’uomo affascinato e ossessionato dalla voce angelica della bambina, le insegnerà la musica e, raccontandole bugie, la convince a non lasciare mai la casa. Jerry la chiama Theres e diventa per i due coniugi una figlia ultraterrena, impassibile e distaccata dal mondo normale.

Quando Theres ha dodici anni, uccide i genitori “adottivi” in un modo veramente cruento. E’ il suo tentativo di trovare l’amore dentro le loro teste.

Jerry riuscirà a prenderla con se. Theres parteciperà a uno show per nuovi talenti e qui conquisterà gli spettatori con la sua voce.

Poi un giorno via internet farà amicizia con Teresa, una ragazzina sola e infelice come lei. Tra le due si creerà un forte legame. Le due adolescenti sono pronte a formare un branco e con altre ragazze creeranno una setta che chiameranno “I lupi di Skansen” dando sfogo alla loro sete di vendetta e ai loro impulsi di distruzione.

Tra il realistico e il fantastico, con Una piccola stella, Lindqvist ha scritto un romanzo provocatorio, una satira dell'industria musicale che diventa un pezzo grandguignolesco, ricco di colpi di scena e scioccante, con le sue spaventose creature alla ricerca di un senso di appartenenza, e di Amore.

Un brano:

Passi. Udì dei passi. Avanti e indietro. Passi leggeri, circospetti. Tutta la schiena era una fiamma blu di dolore, non muoveva la testa e non sentiva le dita. Aprì gli occhi. La bambina era lì accanto.

«Piccola» sussurrò Laila. «Piccola, aiutami. Credo di essermi fatta... molto male.»

La bambina la guardò negli occhi. La studiava, continuando a fissarla. Mai prima l'aveva osservata così a lungo. Si piegò su di lei e la guardò ancora più a fondo, come se stesse cercando qualcosa dentro i suoi occhi, o dietro. Quelli della piccola inghiottirono Laila, come due pozzi blu scuro, e per un istante il dolore scomparve.

Con la coscienza offuscata, Laila formulò un pensiero. Lei può guarire. Può guarirmi. È un angelo. Aprì le labbra tremanti. «Sono qui. Aiutami.» La bambina si tirò su e disse: «Non si vede. Non si vede.» Una forma strana balenò nel campo visivo di Laila. Un martello. La bambina teneva in mano un martello. Laila cercò di urlare, ma emise solamente un mugugno. «No» sussurrò. «Cosa fai? Cosa fai?» «Zitta» le rispose la bambina. «Apro per vedere.» Poi colpì la tempia di Laila con il martello. Una volta, due volte, tre volte.

L’autore:

John Ajvide Lindqvist è nato in Svezia nel 1968 ed è cresciuto a Blackeberg, sobborgo di Stoccolma. Ha fatto per anni il prestigiatore, è autore televisivo, di sceneggiature e testi teatrali.

Da sempre appassionato di thriller e di horror nel 2002 provò a scrivere un racconto e capì che quella era la sua strada.

L’autore viene definito “lo Stephen King scandinavo”, definizione in cui non si riconosce affermando che i suoi romanzi per contenuti e stile sono molto diversi da quelli dell'autore americano, ama le opere degli scrittori come Beckett e Dostoevskij e ammira Clive Barker per il linguaggio raffinato.

La “quarta”:

Mentre è a caccia di funghi in un giorno d'autunno, Lennart Cederstròm, ex cantante pop che un tempo sognava il successo, scopre una neonata avvolta in un sacchetto di plastica. Quando soffia nella sua minuscola bocca, un grido sconcertante squarcia il silenzio intorno a lui: dal corpo della bambina abbandonata esce una nota perfetta, un chiaro e limpido mi che risuona nella foresta. Lennart decide di tenerla con sé, il suo nome sarà Theres. Chiusa in un seminterrato lontana dagli sguardi del mondo e dalle sue dissonanze, Theres cresce incapace di manifestare la più piccola emozione, terrorizzata dai grandi e ossessionata dalla musica. La sua voce, magica e sovrannaturale, lanciata dal palco di un concorso per talenti in erba, conquisterà il pubblico, e lei diventerà una stella. Ma dove può condurre l'idolatria, se sfugge al controllo di chi l'ha generata? Se l'idolo ha un disegno spaventoso e la forza della disperazione dalla sua parte? L'amicizia via internet con Teresa, sola come lei, creerà un legame fortissimo, cementato dai versi e dalle note: ormai adolescenti, Theres e Teresa, lupi solitari che ritrovano il branco, sono pronte a dar seguito alla loro sete di vendetta, per sentirsi vive.

Una piccola stella di John Ajvide Lindqvist (Lilla Stjarna, 2010)

Traduzione Alessandro Bassini

Marsilio Editori, collana Farfalle, pagg. 494, euro 19,00