Gli Infernal Poetry tornano a parlare dopo un silenzio discografico durato ben 4 anni: il prossimo 14 genniao 2013, uscirà infatti Paraphilliac, il nuovo lavoro della band death-metal marchigiana.
Gli Infernal Poetry nascono nel 1996 ad Ancona, con il nome di Necronomicon. Nello stesso anno lanciano Under The Gothic Cathedral, il loro primo demo, e cambiano nome nel 1997, diventando Infernal Poetry; incidono nello stesso anno il demo In The Sign of the Evil Creature, che riesce a catturare l'attenzione di fan e media.
Dopo vari cambi di line-up, gli Infernal Poetry vivono l'esperienza del tour europeo nel 2000, che li porterà in tutta Europa assieme a Impiety e Rotting Christ.
Da questo momento in poi la band viene conosciuta e apprezzata non solo in Italia, ma anche all'estero, e l'attività live si intensifica notevolmente.
Dopo aver firmato un contratto con la Fuel Records, lanciano nel 2002 il primo album intitolato Not Light But Rather Visible Darkness. Nel 2005 esce il secondo album Beholding the Unpure, definito dai media come Schizo Death Metal. La band adotterà tale definizione, impiegandola nelle future pubblicazioni.
Dopo l'ennesimo tour europeo affrontato nel 2006, salgono sul palco del Gods Of Metal nel 2006 e nel 2008, dove hanno l'opportunità di dividere il palco con band di un certo spessore (Enslaved, Obituary, Morbid Angel, Iced Earth, Judas Priest, Yngwie Malmsteen).
Nel 2009 esce Nervous System Failure, che riscontra un successo eccezionale a livello internazionale. Truemetal.it lo definisce addirittura come la migliore produzione estrema italiana, dai tempi dei Sadist.
Sono passati dunque 4 anni dall'ultima fatica discografica degli Infernal Poetry, ma finalmente questo lungo silenzio sta per volgere al termine: a partire dal 14 gennaio 2013 sarà infatti disponibile l'LP Paraphiliac, pubblicato da Bakerteam Records/Scarlet.
A dare il benvenuto nel mondo di Paraphilliac è l'intro strumentale Preliminaries, che grazie al fade-out, accompagna con suoni inquietanti e grida mozzate alla porta di Stumps. La seconda traccia dimostra immediatamente la crescita musicale della band: le strofe urlate accompagnate dalle chitarre insistenti, contrastano con la seconda metà del brano, dove la linea melodica particolare e intrisa di tecnica della sei corde, fa la differenza.
Uno dei brani più interessanti dell'intera produzione è sicuramente In Glorious Orgy, manifesto della maturità raggiunta dagli Infernal Poetry. Le chitarre ammaliano per il loro esser melodiche e violente al contempo; la voce, incastonata in questo quadro, si zittisce al momento dell'assolo fortemente emozionale, ricercato e di forte impatto.
Hypertrophic Jellifish arriva come un pugno nello stomaco: spietato, il riff di chitarra si incastra violentemente con la voce, in un' ambientazione ritmica prepotente e frenetica. Ancora una volta il fade-out finale richiama emozioni contrastanti con l'adrenalina evocata dal resto della track: emozionale e in un certo senso psichedelico, dà una conclusione degna di nota al pezzo.
Più classica Everything Means I, conta di un riff hardcore, che, come un martello pneumatico, pulsa sui timpani dell'ascoltatore, spremuto energeticamente da una linea vocale aspra, tipicamente death-metal.
Con Barf-Together vengono alla mente scene di pogo violento: l'aggressività di questo pezzo, degno di nota in particolare per l'alone di pazzia e schizofrenia evocato, è in grado di annebbiare i sensi dell'ascoltatore. Non c'è un momento di respiro, i frequenti cambi di sipario fanno mancare il fiato: è con il break centrale del pezzo che finalmente ci si può inginocchiare e respirare affannosamente in un universo psichedelico in caduta libera, folle e nauseante.
Pulsa il giro di basso iniziale di Cartilages, l'ennesimo pezzo martellante di questo lavoro: il riff della sei corde, noisy e insistente, sfinisce l'ascoltatore, che si troverà ad amare il ritornello dalle sonorità più classicamente death-metal. Notevole l'alternarsi di fasi prepotenti hardcore e fasi melodiche, dove a regnare sovrano è il giro di chitarra di sottofondo, bello, evocativo e melodicamente atteso nel contesto di follia aggressiva che è Paraphiliac.
Il fade out di Cartilages lascia spazio a The Copy/Paste Syndrome, caratterizzato da un ritornello immediato e difficile da dimenticare: ennesimo stacco fuori dalle righe, con una serie di rantoli agonizzanti e ansimanti a condire il tutto.
Pezzo quasi totalmente strumentale, The Miss Trated gioca su una serie di voci ansanti, dotate di una folle carica erotica che disturba e intriga al contempo. Potremmo usare una sola parola per descrivere questo brano: perversione, evocata nel modo più malato possibile, un amplesso folle di voci e gemiti schizoidi.
Il lavoro si conclude con Paraphiliacs, title track al plurale; blastbeat e urla rendono il pezzo una conclusione più che egregia. È un brano immediato, ma anche ricercato nelle sue componenti e riesce a conquistare l'ascoltatore che non potrà più a dimenticarsene: è un cane da guardia che controlla il territorio musicale firmato Infernal Poetry, addestrato affinché una volta ascoltato l'EP, non si possa più dimenticare.
In definitiva è il lavoro che ci si aspettava dagli Infernal Poetry, specialmente dopo un silenzio durato quattro anni: è animalesco, malato, schizofrenico e violento.
È il lavoro di una band evidentemente maturata, sia dal punto di vista compositivo che da quello musicale: ottimi gli arrangiamenti, i riff, le linee melodiche di chitarra.
Un must made in Italy, per tutti i fan del death metal e degli Infernal Poetry!
Paraphiliac – Tracklist
01. Preliminaries
02. Stumps
03. In Glorious Orgy
04. Hypertrophic Jellyfish
05. Everything Means 'I'
06. Barf Together
07. Cartilages
08. The Copy/Past Syndrome
09. The Miss-Treated
10. Paraphiliacs
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