Al largo delle coste spagnole, nel 1939, una misteriosa creatura, con la testa di teschio e il corpo di un automa viene recuperato dall’equipaggio di un peschereccio, a cui salva la vita sconfiggendo una piovra gigantesca con la sua forza incredibile.
Il suo arrivo scatena un’orda di mostri, di creature mitologiche che sembrano dargli la caccia e volerlo annientare, una fenice prima e un ciclope poi, falliscono nell’intento.
XIII, questo il suo nome, s’incammina per trovare il suo destino, ricordare qualcosa del suo passato e scoprire la sua missione nel mondo, mentre misteriosi Dei, che l’hanno osservato fin dal suo risveglio, sono sulle sue tracce…
Uscito in America nel 2009, come pubblicazione indipendente arriva in Italia, per i tipi di Bao Publishing, Robot 13 di Thomas Hall ai testi e Daniel Bradford ai disegni.
L’opera si presenta come un misto di horror, fantascienza e mitologia classica: la città di Creta e il mito di Talos, presenti in alcuni flashback, e la presenza di creature che richiamano il mito ne conferiscono quest’atmosfera da poema epico.
Il gusto retrò ma nello stesso tempo chiaro e moderno, conferiscono alla narrazione quella aurea di mistero che spingono il lettore ad andare avanti nella lettura, a interrogarsi sull’identità di XIII e delle imprese fiammeggianti e titaniche che attraversa, come un eroe molto particolare, il cui corpo è rinchiuso in una specie di scafandro da palombaro.
Sul fronte dei disegni il debito più evidente è quello di Mike Mignola (Hellboy) che già fece cara la lezione di Jack Kirby creando il suo stile inconfondibile, fatto di ombre piene e un tratto elegante. Bradford porta su carta queste linee e questo stile, che hanno la stessa forza evocativa del suo maestro ispiratore e che si adattano in modo ottimale allo storytelling di Hall.
Un’opera suggestiva, che mischia sapientemente visioni del passato con quelle del futuro, un volume originale e ammaliante che non deluderà il pubblico di appassionati.
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