Un serial killer rapisce e tortura giovani e belle donne di professione segretarie, in una suggestiva e caotica New York, inviando i video degli omicidi alla polizia.

I detective Ed Turner e Lisa Marcinko seguono il caso, inizialmente brancolando nel buio e poi restringendo i sospetti all’aspirante sceneggiatore Marvin Waller.

Waller corrisponde in pieno al profilo tracciato dai profiler del killer: è attraente, di un’intelligenza superiore alla media, possiede un incredibile autocontrollo e odia le segretarie, perché, come egli afferma: “sono un ostacolo alla sua carriera, facendogli muro e impedendogli di fare leggere i suoi script a grandi registi”, che potrebbero trarre dei grandi successi dalle sue sceneggiature.

Lentamente il cerchio si restringe, tra indagini, colpi di scena, vecchi segreti che tornano a galla, il killer deve essere fermato in tempo, prima che uccida la prossima vittima. Ma quale sarà veramente la sua identità?

Descrivere le gesta di un serial killer, investigare sul bizzarro paesaggio mentale, esaminare i pensieri contorti di un essere umano che uccide i suoi simili, è, letterariamente parlando, per lo scrittore di genere, una delle sfide più interessanti, oltre che ampiamente frequentata: basti citare alcuni bestseller come Il silenzio degli innocenti di Thomas Harris, American Psycho di Bret Easton Ellis e La mano sinistra di Dio di Jeff Lindsay da cui è nato il celebre personaggio (grazie anche alla serie TV) di Dexter Morgan. Una mente malata, sembrano dirci questi scrittori, offre abbondante materiale per l’orrore.

Il Sotterraneo di Stephen Lather è un magistrale esempio di questo filone letterario, un thriller tagliente, che ha l’indubbio valore di riuscire a tenere attaccato il lettore alle pagine.

La particolarità del romanzo è quella di essere raccontato da due diversi punti di vista, in maniera alternata di capitolo in capitolo, spezzando la narrazione e aumentando la suspense.

Il primo punto di vista è quello di Marvin Waller, sospettato numero uno e sceneggiatore frustrato con la testa piena di storie da raccontare, di trame da sviluppare e alla ricerca continua della sua occasione per sfondare, che lo portano a inventare sempre nuovi espedienti per avvicinare registi, produttori e attori per avere un’occasione di essere letto e realizzarsi nel mondo del cinema.

Il secondo punto di vista, invece, è quello dell’assassino che ci accompagna per mano nel viaggio della sua mente lucida della sua follia che esplode in violenza, attraverso il racconto dettagliato delle sue perversioni, delle sue ossessioni ma anche della sua genialità criminale.

New York, bellissima e crudele, è lo sfondo in cui si muovono i protagonisti del romanzo, luogo ricco di adrenalina e carico di storia, la città che non dorme mai, una “gran città per uccidere: la migliore”, zeppa d’icone e simboli, sia del passato che del presente. Dove è difficile spostarsi da un luogo all’altro senza inciampare in qualcosa di famoso, gente dello spettacolo o luoghi di culto come il Dakota Building, ex residenza di John Lennon e luogo in cui fu assassinato da Mark Chapman.

Il sotterraneo è un romanzo per gli amanti dei thriller tesi e che non lasciano scampo, un romanzo ottimamente scritto, che è diventato un caso editoriale grazie al tam - tam dei lettori, vendendo milioni di copie nel mondo.