E' in libreria da settembre il romanzo Il traghettatore (Elsewhere, 2009) dello scrittore, sceneggiatore e regista americano William Peter Blatty. Il suo nome è conosciuto praticamente in tutto il mondo in relazione al suo romanzo L’esorcista (ripubblicato dalla Fazi Editore nel 2009). Un romanzo che nel campo della narrativa horror ha segnato veramente un'epoca, da questo romanzo fu tratto, nel 1973, il celebre film che ebbe un successo straordinario. Appare veramente strano che dopo la pubblicazione appunto de L’esorcista, nel nostro paese, il nome dell’autore sia caduto in un lungo oblio, mentre negli Usa venivano pubblicate altre sue opere sempre con successo.
Precisiamo che Il traghettatore in origine era un racconto lungo inserito nell'antologia 999 a cura di Al Sarrantonio. In Italia questa interessante antologia è stata pubblicata dalla Sperling & Kupfer divisa in due volumi con i titoli 999 e 666 (collana I libri della mezzanotte) e il racconto di Blatty con il titolo Altrove si trova nella seconda parte. Nel romanzo l’autore riprende un tema classico: quello delle case possedute e lo sviluppa alla sua maniera rendendo il tutto avvincente e interessante.
Siamo nella New York degli anni ’90, la protagonista è una donna ambiziosa, Joan Freeboard che svolge con successo il lavoro di agente immobiliare. Ha fra le mani un grande affare: la vendita di Elsewhere, una villa costruita negli anni Trenta su una boscosa isola del fiume Hudson, ormai disabitata da anni. Ma quella che sembra un'occasione d'oro nasconde un impedimento non da poco: si dice che la proprietà, già scena di diversi omicidi, sia infestata da fantasmi che uccidono chiunque vi soggiorni. Joan arruola allora un esperto di paranormale, una sensitiva e uno scrittore e insieme a loro si trasferisce nella villa per una settimana, per sfatare questa terribile nomea. Ma le cose andranno diversamente: isolati da tutto in seguito a una tempesta, i quattro sperimenteranno l'oscura forza delle presenze occulte che si aggirano nella casa, in un crescendo di terrore che li porterà a una imprevedibile e spaventosa rivelazione finale.
William Peter Blatty è nato nel 1928 a New York. La famiglia, di origine libanese, era in grandi ristrettezze economiche; il padre, carpentiere, abbandonò moglie e figlio quando William aveva sei anni. Nel corso dell’infanzia, Blatty e la madre cambieranno residenza ventotto volte. A metà degli anni Cinquanta, Blatty vinse 10.000 dollari nel quiz show You Bet Your Life: cifra che gli consentì di dedicarsi all’attività di scrittore. Inizialmente autore di romanzi umoristici – John Goldfarb, Please Come Home (1963), I, Billy Shakespeare (1965) e Twinkle, Twinkle, “Killer” Kane (1966) –, dal ’64 al ’70 Blatty inizia a collaborare come sceneggiatore con il regista Blake Edwards.
Dopo l’immenso successo de L’esorcista (1971), e del film di Friedkin tratto nel ’73 dal romanzo, nel 1978 Blatty pubblica The ninth Configuration (del quale dirige nell’80 la riduzione cinematografica); nel 1983 scrive il romanzo Legion, un sequel de L’esorcista dal quale, nel 1989, trae il film (che scrive e dirige) L’esorcista III. Nel 1996 dà alle stampe Demons Five, Exorcists Nothing: A Fable, e tre anni più tardi alla presente ghost story.
La “quarta”:
Joan Freeboard è una donna di successo, uno dei migliori agenti immobiliari di New York. Tra le mani ha un affare che le potrebbe fruttare un enorme guadagno: la vendita di Elsewhere. una villa degli anni Trenta posta su una boscosa isola sul fiume Hudson. L'unico ostacolo all'impresa è la fama sinistra che circonda la casa, nota per essere infestata da inquieti e insidiosi spiriti maligni. Ma Joan ha un piano. Invitare per un breve soggiorno nella villa un esperto di fenomeni paranormali, una celebre sensitiva e un amico scrittore assai scettico cui spetterà il compito, una volta rientrato, di pubblicare un reportage della visita per sfatare le leggende che avvolgono Elsewhere. Una serie di segnali, però, comincia presto ad allarmare il gruppo: cosa sono quei rumori che, come nelle più classiche storie di fantasmi, echeggiano tra le pareti? I due sacerdoti che si aggirano per i corridoi sono o no un'allucinazione? Com'è possibile che ogni comunicazione col mondo esterno risulti impossibile? E dov'è finito poi il profilo di Manhattan, sull'altra riva del fiume? Tra schianti improvvisi e flebili mormorii la villa rivela poco a poco un passato rimosso, mentre un crescente terrore si impadronisce dei suoi ospiti.
Il traghettatore di William Peter Blatty (Elsewhere, 2009)
Traduzione Cristiano Peddis
Fazi Editore, pagg. 201, euro 9,90)
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