Quattro artisti cinesi, Quing autrice di storie fantastiche, Hong pittrice di sconvolgente bellezza, Wu, scrittrice rivale di Quing, nella quale “convivono i segreti di molte anime”, Bai pittore “dallo sguardo calmo e al contempo ossessivo pulsante come la pioggia” e Huang, l’enigmatica mecenate, si riuniscono a casa di quest’ultima per superare la loro crisi creativa. Come nella migliore tradizione gotica, ognuno di essi dovrà raccontare e intrattenere con delle storie agli altri con il solito vincolo che ogni storia dovrà avere come protagonista un fiore, ogni volta diverso.
Parte da queste promesse il romanzo di esordio di Sacha Rosel, Fiori nell’ombra che miscela racconti fantastici e horror alla tradizione cinese.
Il lettore vedrà scorrere così sulle pagine del libro nove racconti tenuti insieme da una comune cornice narrativa e dalla rappresentazione dei fiori: il fantasma del proprietario di una piantagione di the (ottenuto dalle camelie) torna a far visita alla moglie (Essenza d’acqua); un pescatore si perde in mare e conosce la regina di quel luogo, una donna azzurra che raccoglie continuamente campanule (Gli occhi del mare); una donna fugge dall’afa insopportabile e dal clamore della gente, si addentra nella campagna dove incontra la regina dei fiori che offre come tributo agli dei delle peonie (Splende il rosso); l’ossessione di una giovane donna del fantasma della madre morta impiccata a un albero (Il loto dipinto); una donna scopre un altro mondo attraversa uno specchio nel tentativo di raccogliere un fiore di pesco (Aroma di Lacrima); i fiori di Lycoris tracciano il cammino di un giovane ragazzo verso il regno dei morti (All’improvviso la terra sorride); una donna torna dal mondo delle ombre per fare visita al marito dopo che il marito ha praticato su di lei l'eutanasia(Come petali di crisantemo); il parto di una coppia di gemelli generati da un gelsomino portato dalla luna si rivela una terribile maledizione su un villaggio (Il giardino dei sogni congiunti); una scatola di legno con sopra intarsiato un ibisco nero custodisce il destino di un uomo (Notte folgorante); i nove racconti fin qui narrati generano altrettante creature che si rivelano essere delle dolci e inquietanti illusioni, per congedarsi dalla vita e accogliere il mondo degli spiriti di uno dei personaggi del libro (Il fiore venuto dalla pioggia).
Fortemente legata alla cultura cinese, della quale l’autrice è un’esperta, Fiori nell’ombra, si rivela un’opera raffinata, la cui prosa evocativa ricca di aggettivazioni, immagini oniriche e simboli, risulta molto densa e fornisce numerosi spunti di riflessione al lettore: un libro che analizza la natura effimera delle cose e la caducità umana, l’impermanenza, il divenire dell’esistenza, l’inevitabilità della morte.
Una lettura certo non banale che richiede al lettore molto concentrazione, per i numerosi quesiti e rimandi alla cultura cinese (esplicativa a questo proposito la nota finale dell’autrice in appendice al libro), e non per tutti.
Un libro consigliato agli appassionati di cultura orientale ma anche quelli desiderosi di scoprire per la prima volta gli affascinanti stilemi e le tematiche di un mondo apparentemente lontano dal nostro ma ricchissimo di suggestioni e spunti.
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