L'ideale

Caroline Munro sarebbe stata perfetta come protagonista per un film tratto da La venere in pelliccia di Sacher-Masoch... o per la trasposizione cinematografica de L'Acharnée della Delarue-Mardrus. Insomma: quella della Munro è una bellezza che evoca pizzi neri e disciplina. Guardatela nella foto qui a fianco e... giocate con la fantasia: difficilmente vi verranno in mente prati in fiore e cinguettio di uccellini.

Lunghi capelli neri, sguardo complice, corpo perfetto, scollatura decisamente invitante, la Munro avrebbe potuto essere una Vampirella assai convincente. Perché, almeno per noi, una vera vampira deve somigliare a Caroline Munro.

Caroline Munro in StarCrash
Caroline Munro in StarCrash

La realtà

Caroline Munro nasce il 16 gennaio 1950 a Winsdor, nel Berkshire, Inghilterra. Trascorre la propria infanzia a Rottingdean, e frequenta il "Catholic Convent School" nella vicina Brighton. Grazie alla madre e a un amico fotografo, partecipa giovanissima al concorso "Face of the Year" del The Evening News, e naturalmente vince. A diciassette anni compare sulle pagine della celebre rivista Vogue e, trasferitasi a Londra, intraprende la sua carriera cinematografica.

La prima "comparsa" di rilievo la fa, sempre diciassettenne, in Casino Royale (parodia dei film di James Bond, con David Niven, Orson Wells, Woody Allen). Un provino e un set fotografico dietro l'altro, Caroline riesce nel 1969 a farsi scritturare dalla Paramount per una commedia western La strana maledizione di Montezuma (A talent for loving). Sul set conosce il suo primo marito, l'attore Judd Hamilton, dal quale divorzierà quasi subito. La svolta arriva facendo il... cadavere ne L' Abominevole Dr. Phibes, 1971, di Joseph Cotten con Vincent Price (The Abominable Dr. Phibes), e girando anche il seguito: Frustrazione (Dr. Phibes Rises Again, 1972). Caroline Munro in versione horror piace soprattutto ai produttori della mitica Hammer, che la vogliono per alcune delle loro produzioni. Caroline compare così in Dracula A.D. 1972, conosciuto da noi come 1972: Dracula colpisce ancora e Kronos (o Captain Kronos, Vampire Hunter) del 1974.

Lo stesso anno interpreta Il viaggio fantastico di Sinbad (The Golden Voyage of Sinbad), dove duetta coi fantasmagorici effetti speciali di Ray Harryhausen. Del 1975 è invece il mediocre I Don't Want to Be Born (conosciuto da noi col ridicolo titolo Sharon's Baby). Colpaccio nel 1977, quando veste i panni (pochi, in realtà) di BondGirl in 007 - La spia che mi amava. Al colpaccio, però, non segue il tanto agognato salto di qualità. Eccola allora nel nostrano StarCrash di Luigi Cozzi (1979), di cui - prima di dirne male - si deve considerare l'indubbio merito di averci mostrato la Munro in succintissima tutina. Altra chicca B-Horror nel 1980, con Maniac di William Lustig.

Nel 1982 ennesima produzione "low-bugdet" horror: The Last Horror Film, conosciuto anche come Fanatic e - a quanto ci è dato sapere - inedito in Italia. Segnaliamo ancora una piccola parte in Vampyre di Bruce G. Hallenbeck (sempre inedito da noi) e ne Il Gatto Nero dove ritrova alla macchina da presa Luigi Cozzi, entrambi del 1989. Non ancora esausta di horror, Caroline Munro continua a offrirsi a quello che immaginiamo essere il suo genere preferito: eccola quindi in Flesh for the Beast di Terry West del 2003 (di cui hanno parlato i cugini di FantasyMagazine qui) e The Absence of Light di Patrick Desmond del 2004.