Di Doom 4 si era iniziato a parlare già nel 2007 e nonostante fosse stato confermato più volte negli ultimi anni, solamente di recente è stato possibile vedere alcune immagini di quello che sarà il tanto atteso sequel di Doom 3.
Le immagini, che il Direttore Creativo Matthew Hooper ha confermato appartenere proprio a Doom 4 e non a un altro progetto della id Software, mostrano una serie di ambienti urbani devastati e abbandonati. Il gioco, similmente a Doom 2: Hell on Earth, sarà infatti ambientato su una Terra invasa dai demoni e presenterà delle ambientazioni più grandi e maggiormente illuminate rispetto al titolo precedente, divenuto famoso per l'oscurità e i corridoi claustrofobici.
Le immagini sono state diffuse da Thao Le, ex dipendente ed environment artist per il precedente Rage della id Software e, oltre agli screenshot, mostrano una serie di bozzetti e modelli per i personaggi. La id Software ha fatto sapere che, sebbene le immagini appartengano a Doom 4, non è detto che rappresentino materiale che sarà presente nella versione finale del gioco.
Nonostante le voci circolanti su una sua possibile cancellazione, la Bethesda ha confermato che il gioco è tuttora in fase di sviluppo.
3 commenti
Aggiungi un commentoCiao, volevo soltanto sapere se Matthew Hooper ha lasciato qualche altra dichiarazione a riguardo di queste presunte immagini, poiché da quanto leggo sul suo account Twitter dice semplicemente che queste immagini non hanno nulla a che fare con ciò che si vedrà in DOOM 4. Questo quindi non smentisce completamente ma neanche conferma nella maniera più assoluta, che le immagini appartengano a DOOM 4 come riportato nell'articolo.
Grazie.
Grazie per l'osservazione.
Su twitter Hooper non ha detto esattamente che quelle immagini non sono relative a Doom4. Le sue parole esatte sono state:
"Those images have nothing to do with what you're gonna see in Doom4"
Questo significa che, sebbene le immagini siano proprio relative al titolo in questione (lo conferma il nome di alcune immagini), rappresentano solo bozze di lavoro che, in quanto tali, potrebbero non rappresentare esattamente il prodotto finito.
Così è stato interpretato il testo anche dalla fonte dalla quale abbiamo preso l'informazione.
Ok, grazie mille per la risposta.
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