The woman in black. La donna in nero (The Woman in Black, 1983) un vero classico del romanzo gotico della scrittrice inglese Susan Hill, torna nelle librerie in questi giorni sulal scia della pellicola in uscita (leggi qui) pubblicato da Polillo Editore.
Nel romanzo, il protagonista è un giovane avvocato di Londra, Arthur Kipps, che si deve recare in un remoto villaggio dell’entroterra inglese per un'eredità: è morta la vecchia signora Drablow che ha passato tutta la sua vita, quasi monastica, nella Eal Marsh House.
Kipps è giovane, si deve sposare, e spera che la risoluzione di questa pratica gli permetta di fare un passo avanti nella carriera e nei guadagni. Sulla vecchia casa circolano svariate leggende, e in paese si dice che l’interno nasconda orrendi segreti a cui il giovane avvocato non dà alcun peso. Ma l'apparizione di una donna vestita completamente di nero nel cuore della notte sarà per Kipps l’inizio di un pauroso viaggio.
L'autrice:
Nata a Scarborough, nello Yorkshire, Susan Hill ha scritto oltre quaranta opere tra romanzi, raccolte di racconti, saggi e libri per bambini. Vincitrice del Whitbread Book Award e del Somerset Maugham Award, i due più prestigiosi premi letterari inglesi, è oggi una delle scrittrici più note del Regno Unito. Il suo libro più famoso è The Woman in Black (La donna in nero), scritto nel 1983 e considerato ormai un classico del romanzo gotico. La popolarità di questa storia, che conta oltre quaranta edizioni e numerose traduzioni all’estero, è stata ulteriormente accresciuta dalla sua versione teatrale. Andata in scena per la prima volta nel dicembre 1987 nella città natale dell’autrice, due anni dopo è approdata a Londra, nel West End, dove viene ininterrottamente rappresentata da ventitré anni (seconda come durata solo a Trappola per topi di Agatha Christie) totalizzando oltre novemila repliche e sette milioni di spettatori. Nel 1996 Susan Hill ha fondato la Long Barn Books, una piccola casa editrice che gestisce dalla sua casa nel Gloucestershire. È sposata con Stanley Wells, eminente studioso shakespeariano, e ha due figlie. Della stessa autrice la Polillo Editore ha pubblicato una seconda ghost story intitolata The Man in the Picture (2007, L’uomo nel quadro).
La quarta:
Il giovane avvocato londinese Arthur Kipps viene incaricato di recarsi a Crythin Gifford, uno sperduto villaggio circondato da paludi, per presenziare ai funerali di un’anziana cliente e occuparsi della gestione dell’eredità. La vecchia signora Drablow, vedova da poco dopo le nozze, viveva da reclusa a Eel Marsh House, una dimora lugubre e isolata raggiungibile solo in determinate ore del giorno quando la marea si ritira lasciando libera dalle acque l’unica via d’accesso. Per il giovane Kipps, in procinto di sposarsi, è l’occasione di dimostrare finalmente le sue capacità. È la prima volta che il titolare dello studio gli affida un compito di una certa responsabilità: occorre setacciare la casa della defunta, trovare le sue carte e controllare che tutto sia in ordine per la liquidazione delle proprietà. Così, quando al suo arrivo scopre che la gente del luogo è restia a parlare della dimora e della sua eccentrica abitante, non se ne dà pena più di tanto; alle mezze frasi e alle sinistre allusioni lui contrappone un sano pragmatismo e una malcelata insofferenza per quelle che considera superstizioni di paese. Né lo turba, anzi lo incuriosisce, la presenza al funerale di una donna vestita di nero di cui nessun altro sembra accorgersi. Ansioso di svolgere il suo incarico con efficienza e rapidità, Kipps decide, nonostante il parere contrario di tutti, di fermarsi a dormire nella casa disabitata. Le cose sembrano procedere per il meglio quando nel cuore della notte…
The Woman in black. La donna in nero di Susan Hill (The Woman in Black, 1983)
Traduzione Ombretta Marchetti
Polillo Editore, collana Obladì Obladà, pagg. 188, euro 12,90
1 commenti
Aggiungi un commentoUna ghost story d'annata recuperata dal lontano 1983? Non sapevo nulla di questa autrice, la trama sa un po' di...come dire?... già sentito nelle più classiche storie del genere, ma il fatto che ne esista un trasposizione teatrale che viene rappresentata da ben ventitré anni e che ora ne abbiano tratto anche un film, fa supporre che ci debba essere del buono in quest'opera.
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