Ogni mattina Christine Lucas si sveglia in un letto di Londra accanto a un uomo che non riconosce. E ogni mattina quell’uomo le dice di essere suo marito, Ben. Ogni mattina Christine si sveglia e crede di avere poco più di vent’anni. Ma ne ha 47 e la verità è che la sua memoria è ferma a venticinque anni fa, quando un’auto l’ha investita lasciandole una forma di amnesia che azzera i suoi ricordi ogni 24 ore. Ogni giorno Christine mette a mente la sua storia, e ogni notte la scorda di nuovo. Come in un eterno ritorno, non sa chi è e deve ricominciare sempre da capo. Ma come facciamo a sapere chi siamo se non possiamo ricordare la nostra vita? Per riuscirci, Christine scrive un diario su suggerimento del dottor Nash, un neuropsichiatra che incontra di tanto in tanto… perché, però, su una pagina la donna ha scritto di suo pugno “non fidarti di Ben”?
Non ti addormentare, titolo originale Before I go to sleep - pubblicato in Inghilterra da Doubleday nella scorsa primavera e negli Stati Uniti per i tipi di Harper Collins a giugno 2011 -, è il sorprendente esordio letterario del britannico Steven Watson, scritto in prima stesura, per la gran parte, pensate un po’, quando Watson ancora frequentava la Faber Academy, la scuola di scrittura creativa della London Publishing House, alla quale si è iscritto a 40 anni, stanco del suo posto al Ministero della sanità.
Un thriller psicologico scritto in prima persona con squisita maestria da un uomo che dà perfettamente voce al diario di una donna – questa la forma -, e che è già stato venduto in 38 paesi (dall’Europa all’Australia all’Asia, è da poco uscito in Cina) per oltre 30 lingue e, ad oggi, circa 800mila copie vendute. Una trama tesa e angosciante, “una lettura compulsiva”, parola di New York Times, che il produttore Ridley Scott ha già opzionato per farne un lungometraggio hollywoodiano, con attrici in lizza per interpretare Christine del calibro di Angelina Jolie, Charlize Teron, Kate Winslet, Cate Blanchett, Helen Hunt; regista, Rown Joffe.
In Italia il romanzo è pubblicato per i tipi di Piemme Editore.
3 commenti
Aggiungi un commentoSembrerebbe un buon romanzo... se appena letto la parte della memoria non mi fosse venuto in mente "50 volte il primo bacio"
Purtroppo certi buoni romanzi possono anche "vacillare" di fronte a certe rimembranze... Io sto ancora aspettando di leggere The Dome di SK... perché quando uscì poco prima una cosa simile c'era nel film dei Simpson
Ripeto che non centra nulla, ma è una sorta di blocco psicologico... per esempio adesso sto cercando di leggere "La Storia Infinita", ma l'ho vista troppe volte da bambino... anche il film quasi non centra nulla con il libro e le invenzioni nel libro non potevano essere realizzate all'epoca della pellicola, rimane sempre un'ombra nella mente che mi "obbliga" a rivedere certe scene del libro come fossere quelle del film...
il libro mi e' piaciuto ed anche a me è tornato in mente il film.
Ma non ho capito la fine ..
mi manca una pagina... può essere?
mi dici con che parola finisce, cosi mi tolgo il dubbio.
grazie
alicealice
Magari non è specificamente questo il caso a cui ci si riferisce (piuttosto l'opposto, mi sembra), indubbiamente, però, ci sono sempre stati film che per il pubblico sono riusciti a definire o anche a ‘sostituire’ le immagini di un’opera letteraria (e viceversa, perché anche molti libri sono stati influenzati da determinate scene del cinema).
Secondo me, in generale, se ci si sente attratti da un libro di cui è disponibile anche una trasposizione filmica, l’ideale sarebbe leggersi prima il libro e poi guardare il film (cosa che probabilmente è il contrario di quanto invece capita di solito). In questo modo si potrebbero fare utili raffronti, apprezzando o meno sia come lo scrittore è riuscito a rendere nel libro la storia e le immagini che ha evocato nella nostra memoria, sia pregi stilistici, limiti e differenze del film così come è stato concepito e realizzato dal regista e dalla sua crew.
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