I film con protagonisti grandi e grossi mostri sono sempre una garanzia di intrattenimento, sia che si tratti di horror quali Cloverfield o divertenti cartoni animati come Monsters vs Aliens.
Il regista Gareth Edward per il suo primo film Monsters ha preso una strada molto più personale e lontana dai film hollywoodiani, realizzando un film indipendente a basso budget e con solo due attori protagonisti.
Nel film, un’intera zona del Messico è stata infestata dai mostri dopo che una sonda della NASA, che aveva scoperto forme di vita su Io, vi è precipitata. L’esercito tenta di contenere le creature con le armi, mentre la popolazione non può fare a meno di subire le violenze e il clima di incertezza regnante. In questo scenario si muovono i due protagonisti: Samantha Wynden, che deve ritornare negli Stati Uniti per il suo matrimonio con un fidanzato che non ama, e Andrew Kaulder, fotografo giornalista che lavora per il padre di Samantha, e che ha l'incaricato di riportarla a casa sana e salva. I due per raggiungere gli USA devono attraversare la Zona cercando di sopravvivere agli attacchi dei mostri.
Monsters è stato più volte paragonato ad altri titoli quali Cloverfield o Jurassic Park. Tra i due il miglior termine di paragone è il film di Spielberg, non tanto per le “prestazioni” delle creature quanto per un certo tema ecologico di fondo: anche qui abbiamo un organismo estraneo che si insinua nell’ambiente e che l’uomo cerca di controllare con la violenza. Ma le somiglianze si fermano qui: mentre Jurassic Park è per lo spettatore un parco dei divertimenti anche (e soprattutto) con i dinosauri in libertà, la Zona infestata di Monsters e le (dis)avventure dei due protagonisti ricordano molto più la Zona dello Stalker di Tarkovsky; va aggiunto però che il film di Edward non compie alcun salto “metafisico” restando solidamente ancorato nella realtà fisica e sociale del Messico odierno.
Un confronto con l'attuale situazione degli Stati Uniti, dove si sta cercando di frenare l’immigrazione clandestina costruendo un enorme muro al confine con il Messico, è la prima e più immediata chiave di lettura di Monsters, tant'è vero che nel film un muro è stato eretto per tenere lontane le creature dagli USA. Il regista ha impiegato direttamente persone del posto come attori improvvisati: il loro modo di comportarsi e le opinioni che esprimono sono quindi il riflesso di una situazione effettivamente vissuta e questo fa sì che il film resti in costante equilibrio tra situazioni personali, problemi sociali, immaginari e reali.
L’invasione dei mostri non è una minaccia esplicita al nostro mondo e alla nostra civiltà, ma piuttosto pone ed esalta dei problemi di ordine sociale che vi sono già presenti.
Il film però riesce a essere non solamente una metafora dell’immigrazione clandestina negli Stati Uniti. Le zone abbandonate, l’impiego dell’esercito e le città e i villaggi nei quali vive precariamente una popolazione impaurita e abbandonata a se stessa sono ormai (purtroppo) delle realtà globali. Sotto questo punto di vista i mostri presenti nel film rappresentano altre e più terribili cause di violenza presenti al mondo al giorno d’oggi.
Il punto debole del film rimane la recitazione dei due attori. Decidendo di non concentrarsi sugli incontri/scontri con le creature, il regista inevitabilmente focalizza la storia solo sul rapporto tra i due. È un peso eccessivo per lo spettatore, peso che non riesce a essere sollevato dai pochi momenti di tensione nei quali i nostri protagonisti incrociano la loro strada con quella dei mostri. Non aiuta il fatto che l’esito della loro relazione sia altamente prevedibile e che da solo non riuscirebbe mai a reggere un film intero.
Edward ha un forte background come autore di effetti speciali e qui lo mostra tutto: i mostri sono stupendi anche se non particolarmente originali nella concezione, ma interagiscono bene con l’ambiente “reale” e sono fonte di meraviglia e terrore quando appaiono.
Monsters è un film di mostri atipico, che può deludere lo spettatore in quanto non segue i classici cliché e tropi del genere; il film riesce a essere interessante per le varie tematiche che vi sono incarnate anche se queste restano soffocate nel polpettone amoroso imbastito attorno ai due attori.
Merita un appunto finale il fatto che Gareth Edward sarà il regista del prossimo film di Godzilla. Come abbiamo già visto, Monsters è lontano chilometri dai tipici film Kaiju: siamo quindi curiosi di vedere come il regista interpreterà la materia e sopratutto se riuscirà a dare il suo tocco personale e il suo approfondimento dei personaggi, elementi caratteristici di Monsters.
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