In piena rivoluzione informatica, nel mondo tecnologico gli esseri inquietanti che la tradizione chiama onryo si manifestano ancora. Sono uomini e donne morti in circostanze particolari i cui avatar hanno conservato la capacità di fare del male. In questa superba antologia dove il futuro si mescola a riti antichissimi, ce ne raccontano le crudeli avventure specialisti come Danilo Arona, Alessandro Defilippi, Stefano Di Marino, Angelo Marenzana, Samuel Marolla e autori giapponesi del calibro di Hiroko Minagawa, Nanami Kamon, Yoshiki Shibata e Sakyo Komatsu, il grande scrittore scomparso nel 2011.
Onryo, avatar di morte (1578), è disponibile in tutte le edicole pubblicato da Urania Mondadori. Quest’antologia è un progetto che risale alla fine del 2007: l’idea era quella di riunire insieme autori giapponesi e italiani in un volume che contenesse letteratura popolare, ma che tuttavia al contempo possedesse un’alta qualità artistica. Oggi, possiamo finalmente leggere il volume che ha visto la luce grazie al coordinamento dei due curatori dell’antologia: Danilo Arona e Massimo Soumaré.
Nato nel 1950, Arona è scrittore e saggista di lunghissimo corso (ha iniziato a scrivere e a pubblicare negli anni Settanta). Ha dato alle stampe romanzi, ricerche sul folklore, studi sulle religioni. Soumaré, torinese, è nato nel 1968 ed è traduttore, giornalista e insegnante di lingua giapponese.
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