Il dolore è l’unica alternativa possibile al nulla incorporeo delle nostre vite? Tutta l’angoscia, tutta la pena che ci portiamo dentro sono veramente così gratuite? Così insensate?
Un transessuale sadico che cerca di trovare un senso alla propria esistenza attraverso la propria e altrui sofferenza.
Queste sono le premesse per il nuovo romanzo di Francesco Scardone, Anime Tagliate (Ciesse Edizioni) che attraverso il racconto dell’esistenza di questo grottesco protagonista, accompagna il lettore nella pena e nel tormento: si può arrivare a odiare la vita a tal punto da sperare di annullare completamente se stessi e si può, allo stesso tempo, amarla così tanto da accettare di ridursi ad un così grottesco scherzo della natura?
La vicenda si articola in due differenti momenti temporali: da una parte troviamo la vita precedente del protagonista (narrata in terza persona), dall’altra la sua vita attuale (narrata in prima persona) con la sua particolare forma di sadismo sessuale che ha influenzato e corroso ogni altro aspetto della sua vita. La speranza di qualcosa che esuli dal dolore, qualcosa che non sia solo angoscia. La necessità di non avvertire il proprio peso. La voglia di sentirsi liberi da se stessi. La ricerca ossessiva, costante, di altro da sé.
Un lungo, delirante viaggio attraverso quella spirale dolorosa e cancerogena che è la vita di ognuno di noi. Un lungo, straziante grido inascoltato.
Francesco Scardone nasce a Torre Annunziata (NA) dove frequenta il corso di laurea in lettere moderne. Ha esordito nel 2010 con il romanzo Necrophylia. Ha pubblicato vari racconti su antologie e riviste specializzate. Tra i suoi autori preferiti: Dostoevskij, Palahniuk, Kerouac. I suoi riferimenti cinematografici: Lars Von Trier, Fellini, Bergman.
Il booktrailer
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