– Puoi non guardare, Benny – disse Tom.
Benny non voleva guardare ma non riusciva nemmeno a
distogliere lo sguardo.
Tom scosse la testa. Fece un altro respiro e spinse il coltello
dietro il collo dello zombie. Entrò quasi senza sforzo nel vuoto
tra la spina dorsale e la nuca, arrivando fino al cervello.
Harold Simmons smise di dimenarsi. Il corpo non si
mosse e non ci furono spasmi.
Cadde in avanti e non si mosse più. Qualsiasi fosse la forza
che si era appropriata di Harold, qualche virus patogeno o
forma di radiazione, o comunque qualsiasi altra cosa si fosse
presa l’uomo lasciando lo zombie, ora non esisteva più.
Tom liberò le braccia di Harold e gli appoggiò le mani sul
tavolo, in modo che i palmi poggiassero sulla lettera.
– Riposa in pace – disse Tom.
Pulì il coltello e si allontanò di un passo. Poi guardò Benny,
che stava piangendo senza ritegno.
– Ecco quello che faccio, fratello.
Con Rot&Ruin inizia l'incredibile e commovente saga zombie partorita da uno degli autori horror più grandi degli ultimi anni: Jonathan Maberry.
L'autore, dopo essersi presentato ai lettori di H-L'almanacco di Horror Magazine, ci prende per mano inoltrandoci nell'incredibile mondo perduto che fa da sfondo alle Cronache di Benny Imura... in attesa del verdetto finale in cui si gioca le sue chance nella categoria Miglior Romanzo ai Bram Stoker Awards.
Per leggere l'intervista cliccate qui.
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