Non credo che molti di voi se la prenderanno se dico che la HorrorMate di questa settimana ha veramente poco a che fare con l’horror. Del resto questa è una cosa su cui penso molti di noi siano disposti a chiudere un occhio, a patto che l’altro resti ben aperto e incollato sulle foto della tipa di turno.
I nostri amici del sito Arrow in the Head ce l’hanno proposta, e noi l’abbiamo accettata, quindi ecco a voi Jennifer O’Dell, in tutta la sua prorompente bellezza.
Come?
Non l’avete mai vista né sentita nominare?
Insomma, dov’eravate voi mercoledì scorso, alle 23.30 circa? Io me ne stavo a casa, spaparanzato sul divano, a godermi la puntata settimanale di Nip/Tuck, tutta incentrata su crisi personali/lavorative e una coppia di gemelle siamesi unite per la testa. Forse qualcuno di voi si ricorderà che a un certo punto i “bravi” dottori Troy e McNamara hanno assoldato una favolosa squillo in un bar e se la sono “spassata” in sua compagnia per diverse ore... e indovinate un po’ chi era la (calda, bollente) attrice che interpretata la quillo in questione?
Bravi, proprio lei, Jennifer O’Dell, trentenne nata in California e maestra certificata di spinning, una delle decine di attrici in cerca di successo che si infilano come “prezzemoline” all’interno di svariati serial TV.
Jennifer, nel corso della sua ormai decennale carriera, ha recitato in numerosissime produzioni televisive, tra cui Charmed (Streghe), Beverly Hills 90210, Renegade, Pacific Blue e in uno dei telefilm più amati dalla nostra redazione, lo spassosissimo Scrubs.
Il suo maggiore successo è stata la partecipazione per tre stagioni da protagonista all’avventuroso serial The Lost World, ispirato all'omonimo romanzo di Arthur Conan Doyle.
Attualmente è impegnata nella soap opera General Hospital, una produzione che, lo ricordiamo, è nata ben 41 anni fa...
Cinema? Pochino pochino. Le uniche due parti decenti le ha avute nell’horror Sometimes They Come Back... for More e nel thriller Point Doom, a fianco di Richard Grieco e Ice-T, due film risibili che (lo spero per i produttori) sono usciti direttamente nel mercato video.
Ma a noi, sostanzialmente, quanto ce ne importa?
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