E' necessario fare una piccola premessa prima di cominciare a parlare della nuova grafic novel di Stefano Fantelli. Chi è El Brujo? La risposta è: il brujo è il Brujo. Un uomo che non è più uno sbarbatello ingenuo, ma che non è mai cresciuto veramente e nemmeno lo vuole fare. Un poeta stregone, che si guadagna da vivere scrivendo libri e cacciando fate. El Brujo è il personaggio nato dalla penna insonne di Stefano Fantelli, che per la prima volta viene presentato sotto forma di fumetto in El Brujo Grand Hotel, grazie alla collaborazione di molti valenti disegnatori: Dario Viotti, Salvo Coniglione, Francesca Ciregia, Emilio Lecce, Rossano Piccioni, Onofrio Cirillo, Simone Camilloni, Pietrangelo Minelli, Massimiliano Gallo, Annapaola Martello, Matteo Anselmo, Valeria Favoccia e Dorotea Gizzi.
Una prima opera coraggiosa che racconta un personaggio attraverso svariati racconti ognuno apparentemente slegato dal successivo. Coraggiosa perché c'erano modi più semplici per presentare El Brujo, ma si è scelta una via diversa, originale e molto tortuosa. Ci si trova di fronte a vicende che non seguono un'ordine temporale preciso, sebbene nel capitolo finale tutti i pezzi tornino al loro posto. Non è facile seguire Fantelli nel suo percorso, sopratutto nei primi racconti, dove si ha una sensazione di smarrimento. Tuttavia continuando nella lettura, tutto si chiarisce ed è un piacere perdersi nelle avventure del cacciatore di fate.
La direzione di Fantelli mostra uno spiccato gusto pulp, con qualcosa che ricorda i vecchi spaghetti western. Riesce bene a dare l'idea di una lotta quotidiana, che più che tendere verso una risoluzione positiva o negativa, ha il sapore di strenua resistenza; nella quale il Brujo fa quello che deve fare senza alte motivazioni, ma come identificazione del suo essere. Lo stile ricorda il Tarantino di oggi, come il Fulci di ieri, ma con un tormento maggiore, ben descritto nei brevi testi che accompagnano le vignette. Sebbene, non in tutti gli episodi, l'autore riesca a portare la storia sino a un giusto finale. A volte manca una vera e propria conclusione e si arriva solo alla vignetta finale. Per chi ha letto la sua rubrica su Horror Magazine o conosce i suoi lavori, sa che questo è il suo stile, ma in un fumetto, questo funziona solo fino a un certo punto.
L'universo del Brujo è ricco di personaggi accomunati da personalità forti e decise, nonostante siano a volte appena accennati hanno la capacità di riempire la scena con la loro fisicità. Prima fra tutti la conturbante e sfuggente Morte, tratteggiata come una donna estremamente bella, il cui fascino non risiede solo nell'aspetto fisico, ma sopratutto nella sua aura di mistero, che gli autori riescono a donarle. Beaugeant, il nano attore porno, un personaggio geniale, che mostra la capacità di Fantelli d'ideare qualcosa di nuovo e portare una ventata d'originalità sul panorama italiano. Poi c'è Angelo, l'angelo caduto, che risulta una spalla riuscita, simpatico e convincente. Segue El Brujo, un perfetto anti-eroe, di cui mantiene tutte le classiche caratteristiche con qualcosa in più. Tuttavia un personaggio non brillante è sicuramente Mela, la donna del protagonista, che risulta la Bella della situazione, per sua definizione né carne né pesce. Se da una parte è la ragione di vita del Brujo, dall'altra, agli occhi del lettore, non riesce a esercitare questo fascino, risultando un personaggio insipido a tratti stereotipato.
Arrivando al disegno, giusto è un elogio particolare a Dario Viotti, che ha un tratto pulito ed elegante, molto fine e riesce a dare uno spessore unico a tutti i personaggi e a lui si devono la maggior parte delle tavole nell'albo.
Con le tavole di Lecce, affiancato da Fiaschi per le chine, si passa a uno stile più affine al moderno fumetto, tratti più tondeggianti e ammiccanti, stile che continua nei disegni di Cirillo, sebbene si noti una maturità stilistica maggiore. Di fatti Cirillo gioca molto sull'espressività dei personaggi e si avvicina al deformed, cioè la caratterizzazione estrema di un'espressione facciale che sfocia nella deformazione di alcuni tratti del viso. Simone Camilloni riprende con uno stile più pulito e mostra un tratto maturo e convincente, anche se si nota qualche incertezza nelle prospettive, da elogiare l'interessante uso delle tavole con tagli dinamici. Rossano Piccioni ha un tratto fluido con un buon utilizzo del chiaro-scuro, che risulta molto efficace. La Ciregia è una disegnatrice con un stile interessante e moderno, ha una sua personalità ben formata e consolidata. Stessa cosa non si può dire di Pietrangelo Minelli, le cui tavole risultano ancora immature, con un tratto incerto. Gallo ci regala tavole precise, costruite sui giochi di luci e ombre. Salvo Coniglione ha un bel tratto con una personalità forte, ottima cura dei particolari e un buona attenzione anche per gli sfondi. Annapaola Martello ha uno stile deciso e nelle sue tavole il nero comanda sul bianco, dando al disegno carattere e profondità. Valeria Favoccia e Dorotea Gizzi partecipano a questo progetto con sole due tavole, ma riescono comunque a essere molto efficaci, curiosa la scelta di sfondo completamente nero. Infine Matteo Anselmo chiude il ciclo dei racconti brevi con alcune tavole, più dipinte che disegnate, in cui ci mostra il suo stile particolare, che ben si adatta alla storia che racconta, ossia un sogno con atmosfere oniriche e fumose.
Al progetto hanno partecipato anche Giuseppe Palumbo, che ha realizzato la copertina, Dall'Oglio, Cesana, Del Campo, Massagli, Nizi e Simoncini che hanno realizzato alcune illustrazioni inserite in chiusura.
La prefazione dell'albo è di Gianfranco Manfredi, autore per la Sergio Bonelli Editore (Dylan Dog e Volto Nascosto), ma anche attivo scrittore di saggi e romanzi fra cui Il peggio deve venire, il piccolo diavolo nero e Tecniche di resurrezione. L'introduzione vera e propria al mondo di El Brujo è, invece, a cura di Gianfranco Staltari, che rilascia una breve e ironica intervista al protagonista; ma non è il solo modo in cui ha partecipato al progetto, infatti sue sono alcune sceneggiature.
Concludendo questa è un'opera che ha il vantaggio-svantaggio di essere più efficace per chi già conosce le opere di Fantelli, ma che comunque, per essere un'opera prima, mostra potenzialità. El Brujo è un personaggio che ha ancora molto da raccontare e potrebbe diventare Qualcuno nel campo fumettistico.
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