Professionista del trucco e degli effetti visivi, ha lavorato a film come Resident Evil: Extiction, The Collector, The Dentist 2, Tenacious D e il destino del rock e In the Woods, e con artisti del calibro di Marilyn Manson e Slipknot.

Ralis Kahn vive e opera principalmente a Los Angeles, ma anche a 'Bollywood', per il cinema indiano.

La chiacchierata con Ralis si è dimostrata piacevole e divertente, sia nell'addentrarsi nei trucchi - è proprio il caso di dirlo - della materia, sia nel parlare dei suoi progetti.

Ciao Ralis, è davvero un piacere ospitarti sulle pagine di Horror Magazine. Non so se ti è già capitato di finire tra le grinfie di intervistatori italiani. Ti è mai stato chiesto cosa conosci dell’horror del nostro Paese?

Be’, non ufficialmente ma sono un fan dei gialli e alcuni fra miei registi preferiti sono italiani: Mario Bava, Lucio Fulci, Dario Argento e Michele Soavi solo per fare qualche nome.

Nel corso della tua carriera hai lavorato per musicisti come Marylin Manson, Iron Maiden, Danzig e Kid Rock. Che differenze ci sono state fra le varie collaborazioni? Qualcuno si è mostrato più pignolo? Altri più aperti ai tuoi suggerimenti?

Una delle cose migliori del lavorare con i musicisti rock è che tendono ad avere una mentalità molto aperta e accolgono bene le collaborazioni. Questi artisti mi hanno lasciato molta libertà; in realtà però sono i registi dei videoclip quelli con le idee e che mi assumono perché credono che io possa creare ciò che loro vogliono per la band.

Puoi parlarci della tua collaborazione con Marilyn Manson? Una mia ex compagna di scuola, per un certo periodo, ebbe l’incubo ricorrente dell’immagine di Manson/manichino. Mi chiedevo se anche il canale della tua ispirazione fosse stato lo stesso.

Ho lavorato un po’ di anni con Manson, ha un gran sense of humour! Il trucco per Mechanical Animals è cambiato un sacco dall’idea iniziale alla cover del CD, il video etc. Tutto è partito dall’idea di Manson di avere sei seni, come mammelle di animali, niente genitali come una bambola, sei dita e zoccoli con tacco alto! I seni furono ridotti a due perché pensò che i quattro più in basso lo avrebbero fatto sembrare grasso; ha deciso per il look con due seni quando abbiamo rifatto il make up e continuato a lavorare sui capezzoli. Abbiamo dovuto togliere i tacchi alti dagli zoccoli semplicemente perché non erano pratici per camminare. L’etichetta discografica ha fatto rimuovere i capezzoli e ha detto che non avremmo potuto mandare il CD nei negozi finché non li avessimo rimossi, così ho rifatto i seni ancora una volta!

L’unica cosa che mi fa venire gli incubi è la vagina dentata!

Deve essere davvero stimolante lavorare con artisti di questo calibro, ma i nostri appassionati di cinema horror saranno sicuramente curiosi di sapere qualcosa di più sul tuo lavoro di make-up artist. Com’è nata questa passione? E cosa ti ha spinto a continuare?

L’ispirazione è arrivata da una festa di compleanno. Era il

decimo compleanno del mio migliore amico, suo padre aveva preso tre film in super 8 alla biblioteca locale insieme a un proiettore. Appese un telo sul muro della soffitta, facemmo il popcorn e guardammo tre film: Il Gobbo di Notre Dame, Dr. Jeckyl e Mr. Hyde, e Il fantasma dell’Opera. Provai una grande simpatia per il Gobbo, pensai che la trasformazione da Jeckyl a Hyde fosse eccezionale e il Fantasma mi spaventò a morte! Poi, il padre del mio amico mi disse che il Gobbo e il Fantasma erano lo stesso attore con un trucco diverso! Si chiamava Lon Chaney! Sono stato trascinato, una figata di mostri fatti col trucco!

Feci delle ricerche su Lon Chaney e su altri make up artist. Amavo già i film dell’orrore, sin da quando avevo cinque anni ed ero attratto da tutto ciò che era macabro e oscuro.

Trovo una grande bellezza nell’abilità artistica che occorre per creare certe immagini. Questa è la mia musa.

Che tipo di materiale e di prodotti usi per il trucco e le protesi?

Uso ogni tipo di materiale! Quelli standard, il latex, la schiuma di latex, le gelatine, il silicone, etc. Mi piacciono i trucchi a base di acqua quando posso usarli, amo ancora il trucco in polvere. Anche la brillantina. Pure i colori ‘grassi’. Ho letto vecchi libri per scoprire altre cose. Lon Chaney era solito usare la membrana di un uovo lesso e mettersela sugli occhi per ricreare un effetto di ‘occhio-morto’. Ho messo tubi nel naso degli attori per allargare le narici. Ho usato lubrificanti intimi per sangue, sudore e lacrime! Come ogni altro artista non sono limitato dai materiali, sono solo strumenti che mi aiutano a ottenere l’effetto desiderato.

Un lavoro come il tuo determina, al pari di quello del regista, la buona riuscita di una scena. Ti vengono sempre date istruzioni precise o riesci a sbizzarrirti molto con la fantasia?

Fortunatamente per me molti registi mi chiedono quale sia il metodo migliore per far funzionare un effetto e questo è buono, mi è stata data la possibilità di creare intere scene, ma talvolta sono costretto a mettermi a spiegare che l’effetto che vogliono deve essere girato in una certa maniera e se non capiscono, devo inculcarglielo.

Tu insegni anche. Che tipo di indicazioni daresti a chi volesse avvicinarsi a questo mestiere?

1. Andare dove c’è il lavoro!

2. Non c’è talento che tenga: se tu ami fare qualcosa e impieghi tutto il tuo tempo per farlo alla fine diventerai bravo.

3. Non importa quanto sei grande come artista; se sei sempre in ritardo, perdi tempo o te ne vai in anticipo, preferirei piuttosto un artista mediocre ma affidabile.

4. Essere professionali e divertirsi lavorando al tempo stesso vi farà ottenere di più nella vostra carriera.

Come sei finito a lavorare in India? ‘Bollywood’ è così attratta dall’horror o hai svolto lavori d’altro tipo?

Sono stato assunto da Michael Westmore per andare in India, lui era make up artist per Star Trek. Stavo lavorando per un attore indiano molto famoso, un grande attore, stava interpretando dieci ruoli diversi per cui era richiesto un vasto trucco a base di protesi. Una donna di cento anni, un uomo di colore, un maestro di aikido giapponese, un agente della CIA, un gigante e altri personaggi indiani. Non erano horror… ma sono riuscito a fare delle grandi scene di morte!

Ti sei occupato anche del look degli Slipknot. Hai ricevuto indicazioni precise da parte dei ‘personaggi’ o ti hanno fatto sentire libero di dare suggerimenti e proporre novità?

Ci sono nove persone negli Slipknot e nove diverse personalità, ogni look è stato creato in modo diverso, per qualcuno è stato facile, per qualcun altro molto difficile. Alcuni di loro sapevano perfettamente cosa volevano e per qualcuno è stato un viaggio artistico di cui ho fatto parte e ci è voluto del tempo per realizzarlo.

Quando non sei impegnato col tuo lavoro, suoni con la tua band, i deadbyday (foto sotto). Ho ascoltato alcuni pezzi e mi sono parsi terrificanti (qui lo intendiamo in senso buono, ovviamente). Com’è nato il progetto?

Grazie! Sono stato ispirato da gruppi ‘teatrali’ come Kiss, Alice Cooper, Lizzy Borden, Ozzy, Dio e King Diamond. Mi è sempre piaciuto l'aspetto appariscente dello “Show”. Ho avuto una band di demoni chiamata The Krypt sul finire degli anni ’80 e un ispanico satanico mi ha introdotto ai Death SS e li ho amati! Quando ho cominciato con i Deadbyday eravamo basati completamente sui vampiri e dopo un po’ i demoni dei Krypt hanno cominciato a possedere me e i Deadbyday, trasformandoci nella band di demoni non morti che oggi è.

Ma dove trovi il tempo per fare tutte queste cose?

Non dormo molto…

Possiamo lasciarci su qualche anticipazione dei tuoi progetti futuri?

I Deadbyday sono sulla colonna sonora del remake di Night of the Demons, così stiamo mettendo su uno show a Horrorwood per questo, sta venendo fuori un po’ di nuova musica, mi sono divertito un po’ con i vampiri e i lupi mannari, roba per gli X Japan. Sono stato coinvolto in un film a tema cannibalesco dal titolo Donner Pass e un thriller intitolato Riddle. Ho fatto da production manager per il videoclip della band italiana dei Media Solution, ho anche gestito le armi e gli effetti del sangue, ho fatto alcune braccia finte per Cowboys VS Aliens e scritto un po’ di sceneggiature che spero di realizzare, oh, e Halloween è vicino!

Grazie Ralis, sei stato davvero molto disponibile. E porta i nostri saluti a Horrorwood!

Dipingerò di rosso la città!

(Ralis con uno zombie di Resident Evil)

Siti web di riferimento:

www.ralisfx.com/

www.deadbyday.com/