Gli Shining sono una band norvegese attiva dal 2001, capitanata dal sassofonista Jørgen Munkeby (anche voce e chitarra), accompagnato da Torstein Lofthus (batteria), Tor Egil Kreken (basso) e Bernt Moen (tastiere). I nostri sono dediti a un'interessante fusione di generi, i cui cardini si imperniano principalmente su jazz sperimentale e industrial metal, mentre il black metal da cui la loro musica discenderebbe sembra essere un vago ricordo.
The madness and the damage done fa da biglietto da visita, presentando la band senza mezzi termini. I riff di chitarra, pur poggiando su una ritmica semplice e accattivante, ci avvertono che alle nostre orecchie non sarà concessa vita facile. L'utilizzo imprevedibile delle pause e la complessità dell'armonia puntano a disorientarci, ma il brano riesce a rendersi coinvolgente grazie a una ritmica quasi ballabile. Il pezzo viene improvvisamente interrotto da un intermezzo che, pur cogliendo del tutto alla sprovvista, ci catapulta definitivamente nei flussi psicotici di note intessuti dal quartetto. La successiva Fisheye, non è da meno. La componente jazz, decorata dagli abusi elettronici del synth, continua a permeare prepotentemente la parte melodica, mentre la sezione ritmica ci tiene ipnotizzati su quello che altrimenti sarebbe un incubo sonoro. La voce di Munkeby fa capolino di tanto in tanto più per dare man forte alle ritmiche nell'attanagliare la nostra attenzione che per un vero e proprio fine melodico.
Exit sun ci porta verso lidi più atmosferici. Le sonorità introdotte coi primi due brani sono lungi dal venire meno e i colpi di scena continuano a essere la regola. La musica si mantiene inafferrabile e mutevole, ma un po' di velocità viene meno. Per ampi tratti del lungo brano ci viene concesso di riprendere fiato e di apprezzare anche un po' di quella soffusa aura evocativa e oscura che tanto piace ai popoli scandinavi. HEALTER SKELTER esordisce coi deliri di sassofono di Munkeby costruiti su un'ultrastruttura di ritmica che stavolta non concede nulla. Batteria e basso abbandonano le regolari cadenze industrial per lanciarsi anche loro in un jazz vorticoso, facendo svanire del tutto quelle ombre di conoscenza che ci era stato concesso di intravedere fino a ora.
Se ci fosse una via d'uscita, quello composto dagli Shining non sarebbe un vero incubo. E come in ogni incubo, è proprio quando si pensa di essere vicini alla salvezza che si viene catapultati nuovamente nell'abisso. Ecco quindi tornare, seppure in una veste più elettronica, l'opener The madness and the damage done, che si presenta con la cautela dell'assassino che sta per colpirti alle spalle. Le fa seguito Blackjazz deathtrance col suo esordio drammatico. La parte ritmica ha ormai perso quella regolarità che serviva a darci un seppur minimo conforto. Non ci sono più appigli, le pause sono poste in modo da farci perdere del tutto l'orientamento, i cambi di velocità ci assalgono da dietro ogni angolo, mentre i sussurri di Munkeby ci rendono coscienti che ormai siamo condannati.
Omen sopraggiunge con la sua cupa introduzione a metà tra l'ambient e il noise, che riporta alla mente i britannici Axis of perdition con le loro sonorità che sembrano uscite da Silent hill. Il pezzo si sviluppa tetro, quasi opprimente nel suo incedere lento e inesorabile verso il patibolo. L'album si conclude con una violenta cover di 21st century schizoid man dei King crimson, incattivita dai suoni pesantemente distorti e della sfuriate di chitarra e sax.
Gli Shining realizzano un lavoro difficile, forse fin troppo per gli standard cui l'utente medio è abituato. L'inizio, pur nella sua complessità, risulta di presa relativamente facile. Col proseguire però il lavoro si complica, rendendo necessari diversi ascolti per poter coglierne a fondo la raffinatezza. Il connubio tra black metal, industrial e jazz risulta ben riuscito, soprattutto quando ai passaggi più intricati vengono interposti degli intermezzi che aiutino a comprendere meglio la struttura di base dei vari brani. Consigliato a chi cerca sonorità particolari e dotate di una certa intelligenza.
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