Secondo quanto riportato dalla BBC, un demone terrorizza Zanzibar (Tanzania) e altre isole dell'Oceano Indiano.
Le sue vittime, uomini o donne che siano, subiscono tutti lo stesso, infame, trattamento: inizialmente avvertono un odore acre e nauseabondo o scorgono piccoli sbuffi di fumo nell'aria, come se visitatore invisibile stesse fumando una sigaretta accanto a loro, quindi vengono assaliti nei propri letti, paralizzati e, infine, stuprati.
La creatura è descritta come una sorta di nano ciclope con ali membranose simili a quelle di un pipistrello, grandi orecchie appuntite e artigli taglienti.
Viene chiamato Popobawa, dalle parole Swahili che significano "pipistrello" e "ali".
Il Popobawa fa la sua prima apparizione nel 1972, sull'isola di Pemba, per poi ricomparire a Zanzibar negli anni '80, nel 1995 e, più recentemente, nel 2000 e nel luglio del 2001. Contemporaneamente a queste "ondate", per certi versi simili ai flaps ufologici, ovvero a cicli periodici di massima incidenza del fenomeno, gli ospedali si riempono delle vittime del Popobawa, tutti con vene recise, lacerazioni e contusioni. Il panico raggiunge vette tali che intere famiglie dormono insieme, sperando di difendersi dagli attacchi notturni della mostruosa anomalia con la forza del gruppo.
Mjaka Hamad, una vittima del Popobawa, un agricoltore di 50 anni, ha raccontato ai media la propria esperienza: "potrei definirlo qualcosa che preme contro di me. Immaginate di urlare e di non poter sentire la vostra voce." Hamad parla del senso di intrappolameto che ha preceduto l'assalto vero e proprio, sempre di natura sessuale, vissuto in una sorta di "trance", o sogno a occhi aperti. Hamad ha dichiarato che non prestava fede alle storie sul Popobawa prima di diventarne vittima. "Non credevo negli spiriti, e forse è per questo che il Popobawa ha attaccato proprio me. Forse attacca tutti quelli che non ci credono."
Secondo Joe Nickell, ricercatore del CSICOP (Committee for the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal), il fenomeno del Popobawa sembra essere la versione africana dei Succubi (demoni "sessuali" femminili) e degli Incubi (demoni maschili) della tradizione europea, ovverosia creature descritte un numero straordinario di volte che, si dice, si uniscono alle vittime in amplessi spesso decisamente "appaganti" ma che costano caro: la vittima, nella maggior parte dei casi, deperisce sino all'agonia. E' innegabile, i rapporti sessuali con creature misteriose sono tutt'altro che una novità: di vampiri, di creature sogghignanti che appaiono ai piedi del letto o sotto le coperte, di extraterresti macrocefali simili a feti che si materializzano un istante prima che la vittima prenda sonno, si parla dettagliatamente sia nella tradizione demonologica che in recenti studi sul fenomeno UFO, come Rapiti! (Oscar Mondadori) dello psichiatra del Cambridge Hospital John E. Mack.
Per gli scettici la spiegazione rimane molto semplice: la paralisi che quasi sempre si riscontra in questo tipo di esperienza dimostrerebbe in modo lampante la natura "onirica" delle creature demoniache o aliene. Possiamo quindi vedere il bicchiere mezzo pieno, e ritenerci soddisfatti dalla spiegazione "scettica". Oppure possiamo vedere il bicchiere mezzo vuoto e domandarci perché questo genere di esperienze continuino a manifestarsi nel tempo e nello spazio e trovino, cosa forse più importante, riscontri oggettivi come lesioni e ferite.
Chissà. Pensiamoci stanotte, magari, dopo esserci coricati e aver spento la luce.
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