Vi siete mai chiesti dove fosse finito il regista, produttore e attore Sam Raimi dopo la straordinaria tripletta di successo di Spider-Man?
Dopo sette anni trascorsi a mettere a punto la trilogia, il regista de La casa 2 si sentiva pronto per un cambiamento. Nonostante l’amore per il fumetto, Raimi era pronto a tornare alle sue radici: l’horror e il thriller.
L’ultimo progetto di Raimi, Drag Me To Hell, è stato scritto insieme a suo fratello, Ivan Raimi.
“Mentre stavamo scrivendo Darkman nel 1989, io e mio fratello decidemmo di scrivere anche un breve racconto horror, che abbiamo poi trasformato, allungandolo, in Drag Me To Hell a metà degli anni ‘90”, dice Raimi. "All’epoca eravamo entrambi molto impegnati in altri progetti e non avevamo la possibilità di continuare a lavorarci su. Poi sono arrivati i film di Spider-Man, ed è stato solo quando ho completato la serie che mi sono reso conto che volevo tornare a girare un thriller”. Secondo il produttore Grant Curtis, il film non avrebbe potuto essere realizzato senza Raimi. “La gente è molto eccitata all’idea che Sam torni a lavorare ai film di genere. Drag Me to Hell segna il suo ritorno all’horror”.
La storia, ambientata a Los Angeles, è incentrata su Christine Brown, interpretata dall’attrice di talento Alison Lohman (White Oleander – Oleandro bianco, Il genio della truffa). Christine è una ventenne ingenua e dal cuore tenero, che lavora come funzionario di banca addetta ai prestiti. Dopo essere stata accusata dal suo superiore di comportarsi in modo troppo “tenero”, decide di dimostrare, sia al suo capo che al suo fidanzato (Justin Long), di riuscire a essere più dura negli affari. Nega perciò un prestito a una strana e anziana donna, la signora Ganush (Lorna Raver), che resta terribilmente sconvolta dalla decisione. A totale insaputa di Christine, la signora Ganush ha il potere di parlare con i demoni, in particolare con Lamia, un diavolo malvagio, che renderà la vita di
Christine letteralmente un inferno.
“Ho visto pochissimi film horror” racconta Alison Lohman. “Di norma non prenderei in considerazione l’ipotesi di lavorare in un film di questo genere, ma mi piace moltissimo il lavoro di Sam Raimi e, dopo aver letto il copione, questo mi è sembrato diverso. Il personaggio di Christine è quello di una brava ragazza che cerca di aiutare tutti ma che, a un certo punto, decide di andare contro la sua stessa natura, e tutto quello che le succederà da quel momento in poi sarà una conseguenza di questa decisione. Il che ci insegna qualcosa, ed è un modo interessante per dare spessore al personaggio”.
L’exploit della Lohman nel film di Ridley Scott Il genio della truffa, in cui l’allora ventiquattrenne attrice interpretava la complicata figlia quattordicenne di Nicolas Cage, è stato ciò che ha convinto
Raimi del fatto che sarebbe stata perfetta nel ruolo della giovane Christine impegnata a combattere contro i demoni.
Fortunatamente è riuscita a sottrarsi alla nota mania del regista di "torturare" i suoi attori protagonisti sul set, come ha fatto con Bruce Campbell in La casa 2. Secondo il supervisore agli effetti speciali Gregory Nicotero, “Sam è molto protettivo con Alison sul set e si assicura sempre
che stia bene tra un ciak e l’altro”.
Dileep Rao (Rham Jas nel film), che nel film è un veggente che aiuta la nostra eroina a combattere il demone, descrive Raimi come un regista collaborativo, in grado di mantenere un’atmosfera molto rilassata sul set, e che non esita ad aiutare gli attori durante le riprese.
Adriana Barazz (Shaun San Dena), candidata a un Oscar® per la sua performance nell’apprezzato film di Alejandro Gonzalez Innaritu Babel, interpreta una sensitiva eccentrica che cerca di aiutare Christine a liberarsi della maledizione. Barazz afferma che Raimi cerca la verità nel suo personaggio, e che lei si è pienamente immedesimata in quello che lui aveva in mente per la parte.
Grande fan della trilogia de La casa, conosceva il lavoro di Raimi ed è un’amante del genere horror.
“Adoro i film e la letteratura horror”, spiega Adriana. “Perciò è stata una grande opportunità per me quella di divertirmi facendo un genere che ho sempre amato. Sono molto grata a Sam. Quando lavori con lui, cominci a credere a cose immaginarie: è un divertimento straordinario”.
Horror Magazine vi da appuntamento a domani con la seconda parte dello speciale "Sul set di Drag Me to Hell". Si ringrazia la Lucky Red per il prezioso supporto stampa.
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