Boemia, 1572. In un convento in rovina, il piccolo Andrej, di soli sette anni, assiste impotente a un efferato bagno di sangue. Un monaco impazzito si scaglia come una furia su un gruppo di donne e bambini lì rifugiatisi. Unico superstite del massacro, Andrej riesce a fuggire e porta con sé un segreto: la scoperta che in quel monastero è conservato un enorme manoscritto il cui nome è sinonimo di rovina: La Bibbia del Diavolo.
Quattrocento anni prima, per espiare una colpa, un frate si era fatto murare vivo in una cella con l’intenzione di compiere in quell’isolamento un’impresa immane: trascrivere tutta la saggezza del mondo in un’unica opera. Resosi conto che non sarebbe riuscito a completarla prima di morire, aveva chiesto aiuto al demonio, il quale aveva portato a termine la stesura ma ne aveva distorto il contenuto. Se quel sapere corrotto fosse finito nelle mani sbagliate, sarebbe stata una catastrofe: l’inizio del dominio del Maligno.
Ecco perché, da allora, sette custodi – sette monaci benedettini – tengono nascosto quel codice e sono pronti a uccidere pur di proteggere la Cristianità dalla perdizione che deriverebbe dalla divulgazione del testo. Ma ora che un semplice bambino sa, suo malgrado, che non si tratta di pura leggenda, perché il libro esiste davvero, il segreto è di nuovo in pericolo.
Da quel momento, il destino di Andrej sarà inscindibilmente legato a quello di coloro che bramano il manoscritto e il suo potere, chi per il bene, chi per il male. Inquisitori e alchimisti, papi e imperatori: personaggi oscuri e potenti della terra, accomunati dalla ricerca del libro che potrebbe stravolgere le sorti del mondo.
Questa la trama di La bibbia del Diavolo di Richard Dübell, in uscita nel mese di aprile per Edizioni Piemme.
Richard Dübell nato nel 1962, vive in Baviera con la moglie e i due figli.
Autore bestseller in Germania, ha raggiunto l’apice del successo proprio con La Bibbia del Diavolo, che è stato venduto in dodici paesi e ha esteso così la sua fama a livello internazionale
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