Secondo quanto riportato da Variety, l'emittente televisiva ABC ha annunciato di essere al lavoro su una miniserie televisiva basata sui romanzi di Ira Levin Rosemary's Baby (pubblicato per la prima volta da Garzanti nel 1967 col titolo Nastro rosso a New York) e Son of Rosemary. La miniserie, che dovrebbe vedere la luce nel 2005, offrirà un'estesa trasposizione dei due romanzi di Levin (autore di altri classici come I ragazzi venuti dal Brasile e La fabbrica delle mogli): da prima della nascita del "bambino di Rosemary" sino al 1999 quando, in piena psicosi millenaristica, il piccolo è diventato un adolescente decisamente... problematico.
La produttrice della ABC Barbara Lieberman assicura che si tratterà di un evento televisivo di prima importanza; ma, aggiungiamo noi, non sarà affatto facile avvicinarsi alle vette raggiunte da Roman Polanski con la sua, originale, versione.
In molti considerano Rosemary's Baby di Polanski un capolavoro assoluto del cinema horror. Uscito nel 1968 (lo stesso anno della Notte dei morti viventi di George Romero), il film con Mia Farrow e John Cassavetes ha certamente contribuito al rinnovamento radicale della cinematografia della paura, avvenuto tra gli anni '60 e '70 grazie all'inserimento di tutta una serie suggestioni gotiche e soprannaturali (la setta, gli elementi demoniaci, l'immenso palazzo a mo' di castello) in un contesto di ambigua, e "urbana", normalità. Ciò che il cinema scopriva grazie a Polanski (e Romero) era mutuato da quel processo di "svecchiamento" già in atto da anni nella letteratura: da tempo, infatti, autori come Fritz Leiber e Richard Matheson raccontavano storie "da paura" basate sul quotidiano progressivamente pervertito in incubo (lo stesso tipo di operazione su cui Stephen King baserà quasi interamente la propria produzione). Ira Levin, coi due romanzi Rosemary's baby e Son of Rosemary fece la stessa cosa, scrivendo di una giovane coppia apparentemente normale, Rosemary e Guy, in dolce attesa. Lui, attore, antepone la carriera alla cura del nido famigliare e lascia la moglie sola con le proprie paure, prima tra tutte quella della maternità vissuta come una straniante invasione organica. Presto, Rosemary comincerà a credere che il marito, i vicini, e tutte le persone che la circondano siano coinvolte in un complotto diabolico e che la creatura nel suo grembo sia un'incarnazione del Diavolo.
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