Nato a Milano e diventato famoso in America. Quante volte abbiamo sentito questa storia? Decisamente troppe, soprattutto nel campo artistico. E se l’arte non è quella classica o convenzionale, alla quale molti dei nostri critici sono abituati, allora questo fenomeno sarà ancora più evidente. Chi non ricorda i Lacuna Coil, band italiana il cui fenomeno è arrivato in Italia soltanto dopo essere esploso negli Stati Uniti, grazie a una loro canzone inserita nella colonna sonora del film Resident Evil Apocalypse?
Ebbene, potremmo dire che la stessa cosa è accaduta ad Alex Horley, al secolo Alessandro Orlandelli, bravissimo disegnatore milanese oggi sulla bocca di tutti grazie alla recentissima collaborazione con il regista Rob Zombie al suo nuovo film, Tyrannosaurus Rex.
Disegnatore di mostri, zombie e supereroi sin da piccolissimo, Alex ha frequentato l'Accademia delle Belle Arti a Milano. Notato da varie case editrici già in quegli anni, ha iniziato a lavorare da prima che terminasse gli studi, con colossi quali la Acclaim, per la quale Alex ha collaborato al progetto Mutant Chronicles – una serie collegata di videogiochi e romanzi - ma soprattutto la DC Comics, che gli ha spalancato le porte per le future collaborazioni con la Marvel, la Blizzard di World of Warcraft e tante altre.
Il personaggio al quale Alex è forse più legato è Lobo, un mercenario, cacciatore di taglie e killer proveniente dal pianeta Czarnia. Apparso per la prima volta nel fumetto Omega Men della DC Comics nel 1983, Lobo suscitò un tale interesse da convincere la DC a inserirlo in svariate altre serie prima di dedicargliene una - Lobo: L'ultimo Czarniano (titolo originale: Lobo: The Last Czarnian) nel 1990.
Nel corso degli anni, grazie anche alla sua passione per la musica heavy metal, il nostro Alex Horley ha collaborato con musicisti del calibro di Gene Simmons dei Kiss, la mitica Tower Records e, ovviamente, Rob Zombie.
Tra i suoi progetti futuri, oltre al design del merchandising e delle trading cards commissionatogli dalla Blizzard che si prepara al lancio, il prossimo 13 novembre, di The Wrath of the Lich King - nuova espansione del gioco mmorpg (Massive Multiplayer Online Role Playing Game), che conta quasi 10 milioni di iscritti nel mondo - ci sono due graphic novels, una horror e una che mischia horror e fantasy.
Dalla California, dove sta lavorando in questo momento, Alex ha accettato di rispondere ad alcune domande per Horror Magazine.
1. Innanzitutto grazie per averci concesso quest’intervista, so che sei molto impegnato! Credo che ormai tu abbia già capito che la mia primissima domanda sarebbe stata questa, quindi parliamo di... Rob Zombie! Un po’ di tempo fa, attraverso la sua pagina Myspace ha annunciato che lavorerai con lui al suo ultimo film, Tyrannosaurus Rex. Poi ha pubblicato, sempre su Myspace, le prime tavole e una locandina del film, che è sempre opera tua. Che puoi dirci di Rob, è stata una bella esperienza lavorare con lui?
Non devi ringraziarmi, mi fa piacere!
In realtà per Rob ho lavorato a una "teaser image", un simil-poster, da usare come presentazione.
Per i poster ufficiali, che renderanno pubblici in futuro, sicuramente useranno immagini fotografiche.
Le riprese del film sono iniziate a ottobre. Al momento stiamo lavorando su un'idea generale del "feeling" che vuole trasmettere. Io ho lavorato per Rob Zombie solo una volta, in passato, a parte ovviamente TRex. Ho realizzato una copertina per uno dei suoi fumetti, Spookshow International. Gli è piaciuta tanto che ha voluto comprare l'originale. Essendo lui stesso un artista (anche) visivo, sa molto bene cosa vuole e dà indicazioni precise, senza però limitare la creatività altrui.
Vorrei ci fossero in giro più art-director come lui...
2. Sono sicura che è una domanda scontatissima, ma te la faccio lo stesso, perché so che molti dei nostri lettori, artisti e non, vorrebbero leggere la tua risposta: come hai iniziato?
Fin dove arriva la mia memoria, ho sempre disegnato. E sempre le stesse cose, per giunta!
Mostri, super-eroi, Conan... e dall'adolescenza anche qualche amazzone.
Sono cresciuto con i fumetti della Marvel, negli anni settanta, e i suoi disegnatori di allora (Jack Kirby, John Buscema, Gil Kane, in particolare) sono stati gli artisti che più mi hanno ispirato e che hanno influenzato il mio immaginario.
Poi, con la scoperta dei lavori di Frank Frazetta, intorno ai 13 anni, sono entrato in un'altra dimensione e ho cominciato a dipingere (o almeno a provarci...).
In seguito passione e determinazione mi hanno portato ai primi contatti professionali. Sono stato abbastanza fortunato da iniziare a lavorare ancora prima di finire l'accademia e da allora non ho più smesso.
3. Dopo il diploma all'Accademia delle Belle Arti a Milano hai iniziato a lavorare per il colosso Marvel, da sempre leader nel settore fumettistica e ormai nell'immaginario di tutti come "editore sforna-supereroi", poi per la DC Comics. Ce ne vuoi parlare?
In realtà ho lavorato soprattutto per la DC. Purtroppo, nonostante prediligessi i suoi personaggi, per la Marvel ho fatto solo qualche poster. Per DC, invece, ho lavorato principalmente su Lobo, un personaggio che negli anni ‘90 è stato molto popolare.
Non esattamente un super-eroe, anzi... Lobo è un maniaco omicida che per vivere fa il cacciatore di taglie intergalattico. Una specie di biker spaziale virtualmente indistruttibile.
E’ un incrocio tra Terminator e Bugs Bunny, violento, ma con una massiccia dose di surreale black humor. Mi ci sono divertito molto!
4. La tua arte è spesso al servizio della musica. Hai lavorato con Gene Simmons dei Kiss, Heavy Metal Magazine, Tower Records e ora anche Rob Zombie. Come mai c'è questo legame speciale e duraturo?
Mah! Qualcuno direbbe che sia "karma". La musica Heavy Metal (nel senso più vasto e con tutte le sue ramificazioni), è stata la colonna sonora dei miei lavori, nel corso degli anni.
Credo che, semplicemente, ci sia un tipo di immaginario e un background abbastanza comune tra chi la ascolta.
5. Lavori con il computer oppure ti affidi alle tecniche tradizionali?
Io lavoro ancora al 99% in modo tradizionale. Uso quasi esclusivamente colori acrilici e a olio.
Uso il computer per scansionare ed eventualmente "ritoccare" le immagini prima di spedirle, ma in modo quasi impercettibile.
6. Dove trovi l'ispirazione per le tue bellissime tavole?
Da un sacco di fonti. Da altri artisti, dal cinema, dai libri, dalla musica, dalla natura... Qualsiasi cosa può far partire la scintilla.
7. Tu lavori sia in Italia che negli Stati Uniti. Da noi il fenomeno dark/goth, così come l'horror (a eccezione di qualche mostro sacro come Dario Argento) è molto sottovalutato, mentre lì è esattamente il contrario. A volte sembra quasi che i disegnatori, gli scrittori o i musicisti che si occupano di queste tematiche "deviant" vengano considerati di serie B. Avendo avuto contatti con entrambe le nazioni, che idea ti sei fatto a riguardo?
Personalmente, credo che il rimanere in un ambito cosiddetto di serie "B" permetta una libertà espressiva che produzioni più "mainstream" non si possono concedere. Più un prodotto (film, ma non solo) punta al mainstream, più deve scendere a compromessi per assicurare un sufficiente rientro economico. Il che, soprattutto per un genere come l'horror, sarebbe una grossa auto-limitazione.
Purtroppo, conosco poco il mercato italiano. In USA, non credo che il mercato sia particolarmente più ricettivo verso questi generi, ma semplicemente, essendo un territorio così vasto, offre più spazio ai generi "di nicchia" e anche autori "deviant" riescono comunque a raggiungere dei risultati soddisfacenti a livello di distribuzione e a trovare il proprio pubblico. Grazie a internet, poi, il tam-tam online è diventato fondamentale e permette di raggiungere milioni di appassionati in tutto il mondo.
8. Alex Horley e il mondo dell'horror, del sangue e dei vampiri che ultimamente sembra essere di moda…
Ho sempre amato l'horror fin da ragazzino e credo si noti nella maggior parte dei miei lavori. Ma non mi interessa tanto l'uso (o abuso) del sangue, quanto le atmosfere, l'azione e i personaggi.
Ho sempre avuto una predilezione per i mostri, forse perché mi ci sono sempre identificato più facilmente che con gli eroi.
Forse, più semplicemente, mi diverto di più a disegnare e dipingere creature che sfuggono alle "regole" formali, ma, allo stesso tempo, a renderle credibili visivamente.
A mio parere, uno dei più bei fumetti horror di tutti i tempi, è stato Tomb of Dracula (Marvel anni 70, aridaye!), di Marv Wolfman e Gene Colan, sulle cui pagine è nato anche Blade, dove non è il sangue a ma sono le luci e, soprattutto, le ombre a creare atmosfere potentissime.
Tramite i fumetti, poi, ho conosciuto scrittori come Robert E. Howard, Lovecraft e Clark Ashton Smith per passare poi a Matheson, King e Lansdale.
Mi piace, ovviamente, anche il cinema horror, ma preferisco la letteratura, dove le immagini le metto io.
9. Ti senti mai sotto pressione per via degli impegni di lavoro, che aumentano in modo esponenziale a mano a mano che aumenta la tua fama?
Non so per la fama, ma per quanto riguarda sentirsi sotto pressione, decisamente sì. Quando cerchi di gestire troppi lavori insieme, rischi di andare in "pilota automatico" e lavorare in modo troppo meccanico. E’ una cosa che cerco di evitare il più possibile. Comunque preferisco sempre avere troppo lavoro che troppo poco...
10. Che mi dici dei tuoi progetti futuri?
A parte sopravvivere alle imminenti scadenze, ho molte, forse troppe, idee per progetti futuri.
Ho un paio di soggetti per graphic novels a cui sto lavorando con un amico scrittore, sto facendo le illustrazioni per un libro per ragazzi, Realm of the Rodent e poi chissà, non mi dispiacerebbe affatto lavorare ancora con Rob, magari su un fumetto o ancora per il suo film.
Mai dire mai Alex, sono sicura che qui in Italia terranno tutti le dita incrociate per te! Buon lavoro e ancora grazie per il tempo che mi hai concesso.
Alex Horley
Alcuni dei lavori di Alex Horley, fra Zombie, mostri e Warcraft
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