Glielo avevamo chiesto neanche troppi mesi fa durante un'intervista ad hoc e ora, quell'idea, quell'impulso creativo è finalmente racchiuso nelle austere pagine della storia del genere sovrannaturale italiano. Dopo Magia Rossa (Gargoyle Books) e la ristampa di Cromantica (Tropea Editore), Gianfranco Manfredi torna in auge con Ho Freddo (www.hofreddo.it), un affascinante romanzo gotico che indaga sulle origini del mito dei vampiri in america, riscoprendo le cronache del tempo e offrendone un'interpretazione nuova sul sottile confine tra storia e leggenda...
La Trama:
Nel 1795, i gemelli ventenni Valcour e Aline de Valmont lasciano l’Inghilterra – dove si erano rifugiati alla vigilia della Rivoluzione Francese – alla volta del Nuovo Mondo. Fratello e sorella discendono da una stirpe di medici di corte e di ricercatori, e sono loro stessi medici, epidemologo lui, ematologa lei. Stabilitisi nello stato americano del Rhode Island, Valcour e Aline si trovano ad affrontare inquietanti casi di consunzione – di cui restano vittime le giovani Abigail Staples e Sarah Tillinghast – che sfociano ben presto in episodi di vero e proprio vampirismo. Ad affiancare i gemelli, nel tentativo di debellare il fatale contagio, c’è l’olandese Jan Vos, intrepido pastore battista. Mentre Valcour e Aline perseguono un approccio scientifico, Jan crede nella suprema autorità di Dio sulle questioni umane. Nessuno, però, potrà restare fedele fino in fondo alle proprie convinzioni. Tra contrasti e riappacificazioni, i tre concorderanno di dare vita a un ospedale specializzato nella cura della cosiddetta “Peste Bianca”, da edificare nella vicina isola di Block. Ma il progetto non è di facile realizzazione a causa del clima di diffidenza e sospetto che circonda l’operato dei tre…
Il libro:
Ho freddo costituisce una suggestiva ipotesi narrativa sulle origini storiche del vampirismo, basato sul suo presunto legame con la patologia della consunzione, una forma particolare di tubercolosi, complicata da altre malattie di origine nervosa e accompagnata da stati deliranti. Manfredi si conferma autore raffinato e parimenti popolare, dotato di una visionarietà tanto spiazzante quanto intensamente rivelatrice, e di un eccezionale talento nel misurarsi con diversi registri narrativi, senza che coerenza e ritmo ne restino scalfiti.
Affresco storico, dramma collettivo, inchiesta, requisitoria, riflessione sulla nascita della medicina moderna e sui pregiudizi che a lungo la circondarono, sono solo alcune delle possibili chiavi di lettura di Ho freddo; così come molteplici sono i temi che compongono la sua ricca trama: l’incontro/scontro tra Vecchia Europa e Nuovo Mondo, gli effetti dello sradicamento, il conflitto tra religione e razionalismo illuminista, il dominio della paura e la fede nella conoscenza, le differenze tra classi, ruoli e costumi sociali.
Da Ho Freddo:
Prendersela coi morti non è poi così grave […] In simili circostanze è il male minore. Quando un’oscura tragedia si abbatte su una comunità, senza che vi si possa porre rimedio, lo smarrimento e la sensazione d’impotenza diventano insostenibili, il terrore regna sovrano, e allora, invariabilmente, si scatena una feroce caccia ai colpevoli: presunti stregoni, zingari di passaggio, popolazioni vicine, nemici immaginari nascosti nel seno stesso della comunità, o persone semplicemente fastidiose.
Dati tecnici del volume:
Editore: Gargoyle Books
Pagg. 546
ISBN: 978-88-89541-28-9
Prezzo: 16,00 €
4 commenti
Aggiungi un commentoHo Freddo ha un ricchissimo sito di presentazione, basta cercare su google hofreddo.it
Magia Rossa è molto interessante.
Ma su questo... bah... io mi chiedo ogni volta perché un autore italiano debba scrivere di personaggi americani e scimmiottare gli americani...
Manfredi ha sempre amato ambientazioni nostrane; oltre a Magia rossa penso soprattutto a Cromantica, appena ristampato da Tropea, ambientato a Milano. In questo caso "ogni volta" mi sembra un po' fuori luogo, e poi non si tratta di scimmiottamento, tutt'altro, Manfredi ha sempre mantenuto una buona dose di originalità; la raccolta Ultimi vampiri era ambientata prevalentemente in Europa, se non erro, e poi lui è molto interessato all'America prima del boom del XX secolo (vedi anche Magico vento).
"Ogni volta" che un italiano...
Visto che anche Manfredi si è accodato allo scimmiottamento mi sembra molto pertinente
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