Un vampiro si aggira nei salotti letterari e attende al varco i vari scrittori che saranno le sue vittime.
Parliamo del romanzo Vampiretta scritto da un misterioso scrittore/scrittrice che si nasconde dietro la sigla IB.
Le sue vittime sono Ammaniti e Veronesi, Piperno e Brizzi e i poveri scrittori saranno da lei attratti in luoghi appartati e uccisi con rituali abbastanza splatter.
La “vampiretta” è una groupie che divora i libri, poi ossessiona i suoi autori preferiti, li seduce e poi li uccide.
L’autore o l’autrice è aggiornatissima e della giovane narrativa italiana conosce autori, romanzi e riviste.
Forse ha usato questo pseudonimo proprio per proteggersi da quegli scrittori che fa “dissanguare” nel romanzo.
Indagando più a fondo abbiamo scoperto che dietro la sigla IB si nasconde una donna che dichiara di avere trenta anni e di vivere al nord. Ha usato questa sigla perchè il romanzo che ha scritto è molto diverso dai suoi precedenti e gli sembrava più giusto avere una nuova identità per questo genere per lei così differente. Inoltre afferma che di scrittori ne conosce abbastanza pochi e con nessuno è mai andata a letto, al contrario della sua eroina.
Indubbiamente il romanzo fa un ritratto surreale e tenero, sanguinario e a tratti esilarante di una groupie assassina che percorre il mondo delle lettere vivisezionandone i protagonisti, i riti, i vizi e le manie, Vampiretta regala al lettore una perfetta rappresentazione rock’n’roll dell’attuale rapporto tra scrittori e lettori, in cui la passione per la letteratura si reifica in un culto isterico per l’oggetto libro e per lo scrittore stesso, smarrito tra festival e “colazioni con gli autori”, da vedere e toccare, più che da leggere.
Riportiamo solo alcune righe:
Odio essere dalla parte dei cattivi.
Odio non avere fatto di meglio e non essere stata capace di fermarmi […]. Con la mente allora metto in ordine e lavo prima me e poi lui.
Tolgo le federe, le strofino col sapone e le sciacquo con lo spruzzo della doccia […].
Asciugo le lenzuola al sole e le rimetto stirate e pulite sul letto. Quindi lo sollevo e lo infilo nel suo letto fresco, gli sprimaccio il cuscino e controllo che abbia i capelli ordinati e le mani belle distese sulle lenzuola. Mi siedo di fianco a lui e lo bacio sulla fronte e sempre con la mente, lascio che Niccolò Ammaniti dorma di un sonno quieto.
La “quarta” di copertina
Niccolò Ammaniti è stato barbaramente ucciso. I media impazziscono, i fan lasciano bigliettini e lacrime sulla bara in diretta tv, l’Italia tutta s’interroga e ha paura. Intanto la polizia brancola nel buio, mentre l’assassino si aggira ancora per le strade in cerca di altri scrittori. Un’assassina, in realtà. Una studentessa come tante, insicura e un po’ sola, che si barcamena tra la tesi di laurea da preparare e il lavoro di commessa in una boutique, la sua imprevedibile amica Matilde e una mamma sempre lontana, senza perdersi nemmeno una presentazione letteraria o un reading di poesia. Lara è infatti una vera e propria divoratrice di romanzi. E di scrittori. Quel che nessuno infatti sa – e che nessuno può sapere – è che Lara è una vampira, con una fame di libri che trascende il metaforico per diventare mortalmente reale, specie se si hanno una predilezione per i rapporti orali e un’irresistibile passione per la letteratura.
Vampiretta di IB (2008, Fazi Editore, collana Le vele 77, pagg. 248, euro 16,00)
ISBN 978-88-8112-956-0
5 commenti
Aggiungi un commentoOltre ad essere copiato (nella parte della conclusione) dal comunicato stampa presente online sul sito dell\'editore, il che mi fa ben pensare di tutte le volte che pubblicate una recensione, quest\'articolo è anche un campionario di come non lavorare in una redazione: prima di tutto si vede che tale Cottogni non ha letto il libro, in secondo luogo basterebbe scrivere \"quei scrittori\" per vedersi radiare dall\'esistenza editoriale (almeno in un mondo perfetto). Proseguendo, vedo che le parole \"diritti d\'autore\" non significano granché per voi visto che avete rimescolato l\'intervista di Grazia di una decina di giorni prima, spacciando per vostre informazioni l\'età e la provenienza di IB. Ah, come per il maiale, anche nell\'editoria non si butta via niente: vedo che avete anche usato il titolo dell\'intervista di Grazia per fare il vostro sottotitolo. Credevo che fosse un reato! E infine, anche se viviamo nel Paese in cui cose come queste avvengono e sono retribuite, non sapete nemmeno copiare bene, perché avete lasciato lo stesso errore di battitura dell\'editore, \"lasciò\" invece di lascio.
Abbiamo corretto gli errori di stampa, grazie per la segnalazione.
Purtroppo il problema è a monte. Non solo è stata copiata un intervista. Ma tutto il libro è stato "copiato" da un libro uscito di recente da un editore molto più piccolo e sconosciuto. Si tratta di Alla Frutta di Catalin Florin Maggi. La Fazi non ha nemmeno cambiato le parole delle alette di copertina: in tutti e due i testi si legge infatti "Intanto la polizia brancola nel buio".
E' sempre così.
Saluti
Cavolo, è vero! Ma non credo ci sia del dolo da parte dell'editore, che non può essere al corrente di tutte le pubblicazioni italiane e assicurarsi che non ci sia plagio... certo, questo non cambia che le responsabilità siano sue d'ora in poi, ma credo che in partenza ci sia stata una certa malizia da parte dell'autrice IB. Certo la sua scelta di restare anonima ora ha più senso!
Comunque sul circuito magazine.it continuano a copiare, recensione di I re del nord copiata pari pari da Wikipedia, e un utente gli ha pure fatto i complimenti... Che schifo.
Mario Rossi SVEGLIATI!
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S*
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