Sam Raimi, Robert Rodriguez, Kevin Smith. Cosa accomuna questi tre registi?
Hanno tutti e tre debuttato giovanissimi con dei lungometraggi a basso costo di grandissima qualità, Evil Dead (La Casa), El Mariachi, Clerks (Commessi), opere che hanno subito fatto conoscere agli spettatori le loro doti di cineasti nati.
Bene, a questo “club esclusivo” potremmo forse iscrivere anche Neil Marshall, il regista e produttore di quello che è stato definito da molti “il più bel film di lupi mannari mai girato”. Stiamo parlando di Dog Soldiers, pellicola girata nel 2002 e colpevolmente mai distribuita nelle sale cinematografiche americane (e italiane), che si sta facendo però un ottimo nome grazie al passaparola tra appassionati d’horror.
Un manipolo di militari inglesi viene mandato in missione d’addestramento nelle Highlands scozzesi. Peccato che, giunti nell’area scelta per l’esercitazione, della squadra speciale che avrebbero dovuto affrontare trovino solo i resti sanguinanti dei suoi componenti. E nel bosco intorno a loro si aggira qualcosa di enorme e feroce che ulula alla luna…
Dog Soldiers è brividi, risate, tensione, mistero, scene gore, tutti elementi mischiati e dosati con sapienza. Nulla di nuovo sotto (la luna) il sole, ma finalmente una produzione intelligente, con una sceneggiatura solida, che non punta esclusivamente sugli effetti speciali per impressionare lo spettatore, anzi. È certamente una pellicola che ci sentiamo di consigliare vivamente a tutti i fan dell’horror, soprattutto a quelli stanchi delle buffonate senza-spessore tutto-effetti-speciali da cui siamo sempre più invasi ultimamente.
Il film è reperibile in formato VHS e DVD presso numerosi on line shop, e sul web è disponibile un delizioso trailer ad esso dedicato.
Tra i suoi interpreti, tutti di nazionalità inglese, segnaliamo la presenza di Liam Cunningham, l’attore che ha interpretato la parte di John Brennan nel recente Il Cartaio di Dario Argento.
Al bravo regista di questa pellicola non possiamo che augurare una carriera pari a quella di Sam Raimi...
6 commenti
Aggiungi un commentoDistribuzione e produzione in Italia hanno grosse colpe in materia di cinema horror . Le idee ci sono. Sono tante e valide. Molte di queste meriterebbero budget adeguati per venire realizzate, altre maggior visibilità (o, talvolta, visibilità e basta, dato che viene loro completamente negata ). Mi pare che proprio sul vostro sito si sia parlato del nuovo progetto di Ivan Zuccon... regista capace, ispirato e italianissimo... ma prodotto e distribuito solo all'estero . E' incredibile. Tanto più incredibile se si considerano i successi che molti film horror (magari persino di bassa qualità) riscuotono ultimamente al botteghino .
Incredibile. Vero. E mi permetto di aggiungere: inquietante.
Non voglio scadere nel "complottismo" all'italiana, però è quanto meno strano che un genere vivo e vegeto come l'horror sia tanto snobbato. Comincio a pensare che, almeno in quache caso, si tratti di un ostracismo colpevole. Insomma: di censura bella e buona, deliberata e orchestrata a tavolino.
Aaah! E' sempre lei, la castrazione postneorealista!
Sì, va bene, poso la motosega, ok Garrett, torno in cella, non ero davvero arrabbiato, solo un pochino, però è già passato. :
No, non posarla. Usala e pure in modo energico.
Quando si parla di castrazione neorealista, si chiude un occhio.
Anzi, tutti e due, ecchecacchio!
Non voglio rubare uno strumento di morte che non mi compete. In tema con il mio avatar, dovrei andare in giro con l'accetta e chiedere "non leggi Sutter Cane?".
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