Maud Knolleys è figlia e unica erede di un possidente ricco ed eccentrico che vive una vita in assoluta segregazione; quando il padre muore, viene affidata alla custodia dello Zio Silas. Questi cadde in disgrazia anni prima, quando un uomo a cui doveva un’ingente quantità di denaro morì a casa del debitore, suscitando i pettegolezzi dei vicini che insinuarono si fosse trattato di omicidio e non di suicidio. Maud sarà sotto la tutela dello zio fino a quando non diventerà maggiorenne e, se dovesse morire prima di quella data, Silas erediterà ogni sua proprietà...
Con questo capolavoro, Le Fanu riesce a miscelare, in modo eccellente, i contenuti del romanzo gotico con la struttura narrativa della letteratura poliziesca tipica di A.Conan Doyle, generando all’interno della trama una tensione narrativa unica, sino al raggiungimento del misterioso e agghiacciante finale, che ci mostra in tutta la sua crudezza la psicologia dei personaggi principali.
Precursore del modernismo europeo del XX secolo, il romanzo di Le Fanu è fortemente impregnato di quel sensazionalismo che sempre più ha contribuito alla trasformazione della Gothic-Novel, privata di quell'elemento essenziale che ne era alla base, ovvero la componente soprannaturale. Ciò che infatti pervade l'opera narrativa non è l'utilizzo di apparizioni metafisiche ma l'“umana malignità” insita nella famiglia dello Zio Silas, fulcro, allegoria sociale e politica del decadimento della società britannica (Anglo -Irlandese) del 1800, evidente nel comportamento di Silas Ruthyn, artefice di una vita dissoluta, incentrata sulla via del vizio e del fallimento economico, e rappresentato come un vecchio consumatore di laudano dai capelli argentei che cerca di ingraziarsi la fiducia di sua nipote, architettando delle astute trappole per appropriarsi dell’eredità.
A differenza di Matilda, protagonista de Il Castello di Otranto di Horace Walpole, ancora legata allo stereotipo rinascimentale della fanciulla in pericolo salvata dal prode cavaliere, Maud sviluppa una propria personalità, che varia positivamente pagina dopo pagina mostrandoci un’adolescente che a causa delle avversità della vita diventa una donna, in grado di farsi largo in una società in cui le differenze sociali tra i due sessi sono ancora fortemente dettate da moralismi pseudo-religiosi.
In sintesi, per i temi trattati, Lo Zio Silas è un opera narrativa dalle molteplici chiavi di lettura, dalla scrittura equilibrata nel tratteggiare i profili psicologici di ogni protagonista, che permette al lettore di poter riflettere con lucidità e chiarezza su importanti temi culturali quali, per esempio, l'amore per il prossimo, l'educazione e l'avidità.
Pubblicato nel 1864, “Uncle Silas” fu il primo romanzo dell’irlandese Sheridan Le Fanu a ottenere grande successo in Inghilterra. Da “Uncle Silas” sono stati tratti il film omonimo (1947, in italiano “Il segreto del castello”) interpretato da un’allora giovanissima Jean Simmons, e la miniserie Tv “The Dark Angel” (1978), con Peter O’Toole protagonista. Lo scrittore anglo-irlandese è conosciuto in Italia per la celebre novella vampirica “Carmilla” (1872), oltre che per i romanzi minori e per le sue straordinarie storie di fantasmi.
1 commenti
Aggiungi un commentoDopo aver letto la recensione e avendo già letto e amato Carmilla, ho comprato il libro...grosso errore. La lentezza e la banalità lo rendono illeggibile...abbandonato già dai primi capitoli.
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