Ognuno ha l'idolo che si merita.

Chi Dracula il vampiro, chi Henry Armitage, chi il Cannibale di Rotenburg.

Il fascino ambiguo e il clamore mediatico che suscitano personaggi come Armin Meiwes merita di essere analizzato da psichiatri e sociologi. E' chiaro che una società che eleva a pop-star il Meiwes, o il Charles Manson, o il Ted Bundy della situazione, o gode della cronaca nera come gli antichi romani godevano del sangue versato al Colosseo, e al tempo stesso satanizza i personaggi di fantasia nati e cresciuti nella finzione catartica dell'horror, dimostra di possedere un'anima ipocrita e venata di morbosità.

Armin Meiwes, dopo essere diventato il protagonista di una canzone dei Rammstein (ne abbiamo parlato qui) salirà ulteriormente alla ribalta grazie a un documentario prodotto da una tv tedesca, frutto degli sforzi di tal Guenter Stampf. Stampf sarebbe riuscito a strappare a Meiwes (e al suo avvocato) l'esclusiva grazie a un'allettante offerta economica. Pare anche che Meiwes abbia posto alcune condizioni circa il trattamento della sua immagine e che i soldi (la cifra non è stata specificata), a detta sempre di Stampf, vadano intesi come un aiuto dato alla difesa di Armin Meiwes. Fra breve, infatti, si terrà il processo d'appello, che potrebbe ridurre ulteriormente la pena inflitta al Cannibale di Rotenburg, destinato - per adesso - a "soggiornare" in carcere fino al 2008. Una volta conclusosi il processo d'appello, inoltre, è prevista l'uscita di libro destinato fin d'ora a diventare un best-seller.

Issei Sagawa in Tv
Issei Sagawa in Tv

Tutto questo fa tornare alla memoria un altro celebre cannibale, il giapponese Issei Sagawa che, dopo aver ucciso e mangiato una studentessa olandese, Renee Hartevelt, è diventato autore di libri venduti in milioni di copie, conduttore e animatore televisivo, produttore e protagonista di film porno.

Chissà che a furia di "realtà", "realismi", "orrori quotidiani" e "cronaca nera" non si stia davvero perdendo la bussola.