Sul sito ufficiale si legge: "Attualmente il museo è chiuso. E' consentito l'accesso per ragioni di studio su appuntamento".
Tante grazie e... ancora una volta: viva l'Italia!
Il museo di antropologia criminale di Cesare Lombroso, situato a Torino, in Corso Galileo Galilei, è una di quelle meraviglie sconosciute di cui il suolo nazionale è ricco e, ognuna delle quali, meriterebbe un "approfondimento" a parte. Nel museo, oggi colpevolmente in rovina, è conservata una parte della collezione di Cesare Lombroso, medico, antropologo e criminologo vissuto a cavallo tra '800 e '900, a lungo vituperato, sia in vita che dopo la morte, e solo recentemente riabilitato come un pioniere - se non l'inventore - della moderna criminologia.
La collezione è sorprendentemente varia e abbondante: Cesare Lombroso, quando non era impegnato a cercare una cura per la pellagra che infestava l'Italia, ammucchiava manufatti, campioni biologici, palimsesti carcerari, fotografie, armi, articoli di giornale. Visitare il museo significa trovarsi di fronte, tra le altre cose, a cervelli in formalina, calchi di teste, feti, fotografie segnaletiche e ai folli prodotti artigianali preparati dai "rei" e dai "mattoidi" chiusi delle carceri dell'Italia da poco unificata.
Un'imperdibile occasione per visitare il museo viene oggi offerta dagli organizzatori del Tohorror Film Festival di Torino, in programma dal 15 al 19 settembre. Per i partecipanti al festival, infatti, sono state espressamente pensate una serie di visite esclusive al tesoro conservato in Corso Galileo Galilei.
Per maggiori informazioni, visitare il sito del Tohorror Film Festival.
A chi, per ragioni di spazio o di tempo, dovesse invece mancare l'appuntamento consigliamo caldamente due volumi:
La scienza infelice, a cura di Giorgio Colombo, Bollati Boringhieri, collana Gli Archi, Torino, 2000: una visita "virtuale" al museo di Lombroso, ricchissima di fotografie e arricchita da due saggi di Ferruccio Giacanelli che permettono di farsi un'idea su come la figura di Lombroso sia stata maltrattata prima e riabilitata poi.
Wanted! di Ando Gilardi, Bruno Mondadori, collana Sintesi, Milano, 2003: un volume unico nel suo genere, anche questo sontuosamente illustrato, che offre una panoramica a 360° sulla fotografia criminale, segnaletica e giudiziaria, con ampio spazio dedicato a Cesare Lombroso. Questo volume forma, insieme a Storia sociale della fotografia e Storia della fotografia pornografica, sempre di Gilardi e tutti pubblicati dalla Bruno Mondadori, la più autorevole e sconvolgente opera mai scritta sulla fotografia.
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