Aurora e Rino sono due giovani innamorati che una sera come tante decidono di appartarsi con la propria auto in un luogo tranquillo. Almeno così sembra. Di lì a poco vengono aggrediti da una banda di balordi, ma quando tutto sembra volgere al peggio, ecco che una coppia interviene in loro aiuto, sventando così il pericolo. Antonio e Clara, questi i nomi dei salvatori, invitano Rino e Aurora nella loro casa in mezzo al bosco. I due, intenzionati a dimenticare quello spiacevole episodio, accettano volentieri. Ma se avessero nuovamente avuto una pessima idea?
Letta così, forse, la trama potrebbe risultare poco accattivante. In realtà Il Bosco Fuori è un vero manuale del cinema horror, sia per le opere da cui attinge (Argento, Kubrik, Hooper etc…) sia per la genialità e l’intraprendenza con cui la sceneggiatura è stata realizzata. Una voce fredda e agghiacciante che oltrepassa le barriere nefande del nostro cinema, tramortendole semplicemente con la passione che si nasconde dietro le quinte di una testardissima produzione indipendente, ovvero la Nero Film di Gregory J Rossi.
Dal punto di vista del racconto cinematografico, i primi minuti sono notoriamente i più difficili, e il regista lo sa, sostituendo ai cliché narrativi agghiaccianti colpi di scena, che individuano nelle mostruosità quotidiane il successo del film. Gli orrori che sfociano durante la pellicola, infatti, sono un pugno nello stomaco, non tanto per le scene cruenti, quanto per la verosomiglianza che il film ha con la cronaca nera di tutti i giorni. Quell’altrove sconosciuto che ci terrorizza non proviene dallo spazio profondo, ma da un luogo assai più oscuro e inquietante: l’animo umano.
I mostri di Gabriele Albanesi hanno fattezze terrestri, si annidano nell’umanità. Sono i nostri migliori amici, i nostri vicini, o peggio… potremmo essere noi. Il Bosco Fuori è un ritratto cupo e terrorizzante di un'apocalisse già avvenuta.
Buone le interpretazioni dei due giovani Daniela Virgilio e Daniele Grassetti che, insieme alla banda dei balordi composta da David Pietroni, Geremia Longobardo e Cristiano Callegaro, formano un gruppo affiatato e degno di nota. Una romanità spicciola, quella dei bulli, che sa porsi dei limiti senza scadere nel banale. Stesso discorso per Rino Diana e Santa De Santis, vere e propri “mostri del set”.
Menzione a parte va fatta al maestro degli effetti speciali Sergio Stivaletti, che con umiltà ed esperienza è riuscito a sorreggere i momenti delicati del film. Certamente, anche Il Bosco Fuori non è esente dai difetti, soprattutto per alcune scene che avrebbero potuto essere “fotografate” meglio, anche se in alcuni momenti la cornice che il direttore della fotografia Raoul Torres riesce a creare con la complicità del regista è davvero suggestiva. Come quell’ ultima alba di speranza, accompagnata dalle splendide note di Federico Bruno e Filippo Barbieri.
Un risultato lodevole, in ultima analisi, che allarga gli orizzonti del cinema indipendente italiano e lascia una gustosa prospettiva ai nuovi talenti.
Con l'occasione vi ricordiamo che il DVD del film, già in vendita dal 14 novembre nelle migliori videoteche italiane, verrà presentato al pubblico lunedi 26 novembre alla Libreria Odradek di Roma in via dei Banchi Vecchi n° 57 alle ore 18:00.
Parteciperanno al dibattito:
Gabriele Albanesi (regista)
Gregory J Rossi (produttore)
Sergio Stivaletti (special make-up effects)
Antonio Tentori (critico)
Gianluca Curti (manager della Minverva Pictures)
Valutazione tecnica
Il Backstage di 40 minuti è ricco di spiegazioni e riferimenti importanti che ogni appassionato di cinema dovrebbe conoscere. I commenti al film, il lavoro del direttore della fotografia e un cortometraggio di Gabriele Albanesi completano un opera da collezionare nelle propria videoteca.
Extra
Cortometraggio "L'Armadio" di Gabriele Albanesi
Speciale "Gli Effetti visivi digitali del film"
Commenti Audio di Grabriele Albanesi (regista) Gregory J Rossi (produttore) e Raoul Torresi (direttore della fotografia)
Backstage di 40 minuti con interviste a Sergio Stivaletti e Manetti Bros.
Trailer
7 commenti
Aggiungi un commentoEppure di recensioni così esagerate ne ho lette veramente molte, va bene che di horror in Italia se ne fanno pochi, ma siamo davvero alla disperazione se ci si accontenta in questo modo...
azz, pensavo fosse uscito in dvd Il Bosco di Marfiori.
Bene, sono stato contento di leggere le vostre opinioni a riguardo, che non giudico. Ognuno ha i suoi motivi e le sue certezze, però vorrei almeno spiegare i miei, che siete liberi di accettare o meno.
Innanzitutto, io non amo particolarmente lo splatter, anzi direi che non lo considero molto. Quando mi è capitato il Bosco Fuori tra le mani, sapevo che il film si sarebbe poggiato su certe situazioni più o meno fastidiose(per me) , ma Albanesi mi ha sorpreso, nonostante anche lui non sia esente da errori.
Le cose che più mi hanno colpito sono state due. La prima è la forza della sceneggiatura. I contrasti che si creano e l'idea di fondo che ne esce. Albanesi fa cinema del terrore, ovvero quello che viene dall'animo umano. Ripercorre alcuni aspetti della gioventù romana che, sì, sono estremizzati (per certi versi) ma che possono accadere a qualsiasi persona. A chiunque può capitare di fermarsi vicino a un parco isolato o a una boscaglia e venire picchiato con tanta crudeltà da un pazzo. Questo accade veramente ed è questa la cosa che mette paura. Nessun mostro alieno, ma semplicemente la razza umana dipinta nel peggiore dei modi.
Posso essere d'accordo sulla teatralità di alcune recitazioni un po' troppo scolastiche. Ma se qualcuno di voi bazzica l'ambiente (e io lo bazzico) sa bene quanto sia difficile farsi produrre un film oggi, soprattutto horror. I motivi sono tanti e mi perderei, quindi lasciamo perdere. Tornando al film, ci sono punti che potrebbero essere migliorati, come la fotografia e, appunto alcune interpretazioni. Ma il film non ha motivazioni banali. La gelosia deigli innamorati è così, anche se non interpretata al massimo. Io ho premiato l'idea sottostante, lasciando da parte gli attori. Meglio una buona sceneggiatura scritta che un testo di merda con grandi attori. La storia non la si sostituisce con gli interpreti. Il fatto di aver sondato l'animo umano, seppur nella suo lato peggiore senza essere banale, mi ha convinto a premiare un ragazzo di 28 anni che con 35.000 euro ha girato un film. E' ovvio che nessun grande attore avrebbe potuto fare qualcosa con un budgt così ridotto. Poi ripeto, può piacere o meno. Ma queste sono alcune delle motivazioni che mi hanno indotto a dare un voto alto al film.
Ciao a tutti
Quanti soldi hanno dato al recensore per scrivere così tanto su questa porcata?
di film horror di serie b ne mangio a colazione da anni e questo film non dovrebbe neppure essere cosiderato come tale vista la qualità peggio che pessima di tutto, l'unica cosa da slavare sono gli effetti speciali ma usati in un prodotto del genere sono decisamente inutili.
Ma per piacere ...
Questa è bella. Immaginate un distributore che paga un recensore di un giornale on-line per dare un voto alto (neanche il massimo), a uno dei suoi film. Quanti soldi dovrà sborsare sto povero cristo?
Questo è HorrorMagazine, non Fantacazzate.com. Se a te non piace il film va bene. Se non sei d'accordo con la recensione va bene. Ma non esagerare con le calunnie.
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