Niente dà l'idea di negromanzia come la realizzazione del mod di un vecchio videogioco, che, al pari del mostro di Frankenstein, può apparire come un nuovo cervello inserito nella testa di una creatura assemblata con pezzi di fortuna. Se poi il mod in questione è ispirato al film del 1978 di George A. Romero Dawn of the Dead, allora la metafora “non-morta” risulterà ancora più azzeccata.
Il coraggioso programmatore si chiama Andy Wills (nick Halloween4) ed è dotato di un esperienza ventennale in fatto di modding. La sua creatura, che si chiama banalmente Dawn of the Dead, sfrutta il motore grafico del primo Max Payne. La “sua” creatura è solo sua, ci tiene a specificare Andy in un'intervista al sito Pariah's Guild (pariahs-guild.com/2007/09/16/interviews-dawn-of-the-dead), precisando che il mod non è il frutto di un lavoro di squadra, ma è tutto farina del suo sacco.
L'idea è sicuramente ottima, ma perché utilizzare un videogioco vecchio come Max Payne? “Il modding non ha nulla a che fare con il motore o il gioco di cui ci si serve, ma riguarda solo la qualità del gioco” ha dichiarato Wills. “Inoltre, il motore di Max Payne è molto più nuovo e versatile di tanti altri, ed è dotato di potenzialità enormi se solo sai come sfruttarle”.
Il mod, promette Halloween4, conterrà tutti i personaggi del film senza escludere nessuno, e le dodici mappe incluse nella versione finale riprenderanno tutte le scene e i luoghi che ogni appassionato del film cult conoscerà a menadito. Ma le mappe preferite dai fan, dice Wills, saranno senza dubbio quelle ambientate nel centro commerciale.
Fin ora lo sviluppo del progetto è arrivato ai 2/3, e secondo l'autore potremo mettere le mani sulla versione finale verso la fine del prossimo anno. L'attesa sarà lunga, perciò conviene armarsi di pazienza. Intanto, chi vuole può ingannare il tempo dando un'occhiata agli screenshot messi a disposizione dell'autore al sito: maxpayne.levels4you.com
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