Inutile lamentarsi ulteriormente sulla febbre hollywoodiana del remake: finché l’unico metro valido di giudizio generale rimarrà quello degli incassi ai botteghini gli executives si sentiranno legittimati a riproporre vecchi classici in ogni possibile salsa fino all’esaurimento del filone.
Meglio quindi accettare il trend e cercare di individuare i possibili esiti positivi: uno di questi sembra essere il progetto cui sta attualmente lavorando Eli Roth, il regista che, dopo l’exploit di Cabin Fever, è additato da tutti come il nuovo wunderkind dell’horror statunitense.
Roth è intenzionato a riprendere e modernizzare un classico della tensione psicologica, quel Il Giglio Nero che nel 1956 elettrizzò l’audience con una eccellente mistura di bambina innocente alle prese con i crimini più perversi. Il regista, lungi dal replicare pedissequamente l’originale, sembra intenzionato a elevare il bodycount, aumentando il tasso di efferatezza e sangue. Secondo le sue parole: “Siamo intenzionati a creare una nuova icona horror da affiancare a figure tradizionali quali Freddy, Jason o Chucky. Si tratterà di una ragazzina di otto anni che ama mentire, rubare e uccidere ma che adora anche gli ‘N Sync.”
Sinceramente non sappiamo quale, fra gli ultimi due menzionati, sia il crimine più terribile! Scherzi a parte, la storia di una bambina che pensa all’omicidio giorno e notte, in questi ultimi anni di politically correctness è stata sufficientemente lontana dagli schermi da aver riacquistato freschezza e interesse, aspettiamo quindi fiduciosi altre notizie su questa pellicola prodotta da Strike Entertainment, la società che ha già alle spalle un altro importante remake, quello di Dawn of the dead.
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