Gustavo Adolfo Bécquer è uno dei massimi scrittori spagnoli del Romanticismo. È stato cronista, critico letterario, traduttore, poeta e scrittore.
Nato a Siviglia nel 1836, deve forse il suo carattere riservato e malinconico al fatto che perse entrambi i genitori in tenera età, passando buona parte della sua giovinezza negli orfanotrofi.
In Italia poche sue opere sono state tradotte; fra queste, il recente volume La croce del Diavolo e altre leggende, edito da Costlam Editori.
In questo volume sono raccolti otto suoi racconti: una scelta ampiamente rappresentativa delle sue “leyendas”, opere che scelgono come scenario un Medioevo con castelli in rovina e abbazie, boschi impenetrabili, statue che improvvisamente prendono vita e scheletri che a mezzanotte escono dalle tombe.
la “quarta”
In un Medioevo spagnolo di borghi vivaci e luoghi mistici, dove il mondo degli uomini si confonde con quello degli spiriti, quando l’audacia e l’ebbrezza eccedono la misura, ecco svelarsi l’orrore. L’orrore è ciò che attende oltre il limite da non oltrepassare, oltre il timore per il soprasensibile,oltre gli avvertimenti non ascoltati. Sovrumano come un Miserere urlato dagli scheletri, maestoso come una sinfonia che evoca le forze del cielo, il sentimento religioso spesso s’intreccia con il sublime. Ma l’orrore si genera anche da ciò che è umano, dalle passioni, dall’ambizione, dal desiderio incontrollato. L’amore stesso appare come un sortilegio... Nelle otto leggende, pubblicate tra il 1860 e i1 1863, Bécquer si dimostra abile poeta in prosa, capace di strappare brividi e sussulti, attraverso pagine dall’intensa qualità visiva e musicale.
La croce del diavolo e altre leggende di Gustavo Adolfo Bécquer (Costlan Editori, collana Ritmi 113, pag. 141, euro 7,80)
ISBN 978-88-7437-059-7
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