Mirta è tornata, e il suo ritorno è stato atteso con notevole apprensione dai fan della Sopramorta.
Non mi uccidere, il primo capitolo della saga, aveva ricevuto plausi e consensi notevoli pur trattandosi di un genere, quello horror, a cui il lettore medio italiano è poco avvezzo.
Chi ha avuto la fortuna e l’intuito di leggerlo, si è augurato che Chiara Palazzolo non andasse oltre, consegnando Mirta alla leggenda, senza annacquarla con un seguito dal sapore commerciale, il cui livello difficilmente avrebbe potuto eguagliare quella piccola perla letteraria.
Si sbagliava. Sbagliavamo tutti (io, mea culpa, in prima persona). Strappami il cuore è addirittura superiore a Non mi uccidere. L’evoluzione di Mirta (anzi di Luna, la sua nuova identità, perché qui, della piccola Mirta resta molto poco...) è spaventosa, agghiacciante, feroce.
Presa pienamente coscienza del suo nuovo “essere”, Luna libera la sua vera natura, inconsciamente criminale e predatrice, e si trasforma in una macchina da guerra potentissima e incontrollabile.
Gli stessi Sopramorti che l’aiutano a trovare un posto in questa nuova realtà, la temono e fanno fatica a gestirla.
Tutto il romanzo non è altro che la folle, parossistica presa di coscienza di sé, di Mirta che si spoglia della sua debolezza umana per sempre, divenendo la ferocissima Luna, e tutto questo attraverso tappe di purificazione al contrario che si imprimono a fuoco da qualche parte nella mente del lettore. Come dimenticare le esperienze nel Palazzo dell’Aldilà, la lunga prigionia nella Stanza Buia, sola con poche bottiglie d’acqua e i fantasmi tremendi del passato, l’orgia di sesso e cannibalismo durante uno spaventoso rave, il primo scontro con Robin, che finalmente torna, pur se trasformato, a sua volta, in qualcosa di incredibilmente mostruoso e irrefrenabile.
Di contorno a questa tenebrosa metamorfosi, nuovi, intriganti personaggi: Sara, medico sensuale e mutaforma, che le insegnerà le arti del combattimento a mani nude; Gabriel,il chirurgo che donerà a Luna un nuovo volto; il musicista omosessuale Max, che le mostrerà come l’Arte possa esistere anche oltre le barriere della Vita, trasfigurandosi e rifulgendo nelle sue infinite sfaccettature anche nella Morte; l’inquietante, antichissimo cavaliere teutonico Gottfried, incontrastato Signore dei Sopramorti...
Certo, la perfezione non esiste, e se proprio dobbiamo rimproverare qualcosa a Chiara Palazzolo, sono le strizzatine d’occhio, qua e la, a certe cose già viste in Matrix e Kill Bill, ma questo è naturale, considerando che la saga di Mirta è stata opzionata da una nota casa cinematografica. E poi il tutto non dispiace, niente è banale se descritto con lo stile unico, fresco e “anarchico” della Palazzolo.
In definitiva, un nuovo piccolo capolavoro, che non mancherà di convertire nuovi proseliti alla Lezione delle Tenebre!
Strappami il cuore è un romanzo che non fa prigionieri! Sappiatelo, o incauti lettori...
2 commenti
Aggiungi un commentoe ci mancava pure la chirurgia estetica!!!Il peggiore libro del genere horror direi...
Sei senza cuore, ecco.
Ma a te piace la Yarbro, ehm
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