Amy (Calista Flockhart) è la nuova infermiera del turno di notte in un ospedale pediatrico inglese. Nel vecchio palazzo, una misteriosa entità aggredisce i bambini durante il sonno. Secondo Maggie, una piccola paziente, la responsabile sarebbe l'inquietante "bambina meccanica", una presenza che abiterebbe al secondo piano dell'edificio. Il personale medico è scettico: quell'ala è abbandonata da cinquant'anni. Soltanto Amy crede alle parole di Maggie, e intuisce che qualcosa si nasconde davvero nell'ospedale. Qualcosa di sinistro e di molto pericoloso.
Gli estimatori del genere horror sanno bene che nulla fa più paura dell'ignoto. Gli occhi che spiano dall'interno dell'armadio, la minaccia incombente negli angoli bui della camera, la cosa in agguato sotto il letto: ciò che non si vede fa assai più orrore di qualsiasi pericolo tangibile.
Meno mostro, più spavento. Una lezione che molti registi di genere non riescono a imparare. Jaume Balagueró, invece, si è ricordato di questo insegnamento e con il suo Fragile sceglie di rischiare. Il regista iberico ha realizzato un film quasi privo di effetti speciali: per creare la suspense ha avuto bisogno di una sola, scarna location e di un pugno di attori. Il regista di Darkness ci ha provato. Purtroppo, non gli è andata bene come avremmo sperato.
Fragile è un coito interrotto. Dopo un inizio intrigante, il ritmo è pudico, lento e noioso, per poi diventare incalzante e avvincente a metà film. La pellicola ci regala un paio di sequenze di puro terrore. La tensione raggiunge un livello intollerabile. E il piacere ci abbandona di colpo. Balagueró — che aveva scelto di sottindendere l'orrore anziché mostrarlo — non resiste alla tentazione di farci vedere un mostro nemmeno troppo pauroso. Puntuali arrivano le solite entrate in scena del bad guy accompagnate da fragorosi scoppi di timpani e grancassa. Il film sprofonda nel banale e nel melenso. Le luci si accendono e la delusione si trasforma in sconforto.
La sceneggiatura non ha funzionato a dovere. Benché vengano create delle premesse intriganti, il climax non arriva e restano molti punti interrogativi, in particolare sul passato di alcuni personaggi. I protagonisti sono per lo più monodimensionali e appena abbozzati. La Flockhart è persa tra crisi depressive e repentine iniezioni di coraggio. Richard Roxburgh e la piccola Yasmin Murphy sono dignitosi, peccato che i loro personaggi siano piuttosto stereotipati. Elena Anaya e la maggior parte dei bambini hanno ruoli puramente decorativi, cosa piuttosto imbarazzante in un film basato sulle performance recitative. Questi piccoli attori, inoltre, nelle scene più intense non sembrano nemmeno troppo spaventati: chi andrà a vedere il film faccia attenzione alla scena dell'ago spezzato e valuti da sé.
È un vero peccato, perché Balagueró avrebbe potuto realizzare un ottimo horror se avesse saputo curare la sceneggiatura e dato più spessore ai personaggi così come ha curato gli aspetti tecnici del film (i quali impreziosiscono parecchie scene). La splendida fotografia di Xavi Giménez è fredda e sottoesposta, crea una cornice lugubre che rende ogni angolo buio ancora più minaccioso. Questa scelta cromatica dà il meglio nella scena più riuscita del film, quella in cui Amy esplora i corridoi disabitati del secondo piano: si tratta del momento di massima tensione dell'intera pellicola. È una sequenza da cardiopalma lunga e molto intensa, con un'atmosfera di pericolo incombente resa ancora più efficace dall'eccezionale sonoro di José Vinader. Purtroppo gli effetti alla lunga diventano fin troppo invadenti e rumorosi: spesso si sobbalza dalla sedia più per il fastidio che per la paura.
Fragile è ricco di citazioni illustri (Shining, The ring, The others) e meno illustri (Saint ange). Una scena di una certa importanza per lo sviluppo della trama ricorda persino Blow up. Eppure quando appaiono i titoli di coda si resta con una strana sensazione di vuoto. Qualcosa di buono c'è stato, ma si è perso durante i cento minuti di proiezione.
Il lettore che avrà letto subito la pagella si chiederà a questo punto il motivo delle tre stelle. Il film non è perfetto e qualcuno potrebbe trovarlo noioso se non pretenzioso. Tuttavia buio, ospedali, fantasmi e bambini malvagi a qualcuno potrebbero fare molta paura. E Fragile, a tratti, può spaventare parecchio: evento assai raro negli horror degli ultimi tempi. È da tenere in considerazione.
41 commenti
Aggiungi un commento>pensa bene di fare USA film SU proiettore come zack mckracken
GENIO! Superbo!
Elv, dove li trovo i suoi post?
Giù le mani da Panzer! Un grande. ultimamente si è preso una sosta, ma qui troverai di che ridere per giorni: http://www.morellismovieguide.com/php/panzer.html
Non saprei. Sono rimasta perplessa sia alla fine del film sia a quella della lettura della recensione. C'è qualcosa che non mi quadra e non riesco a capire cos'è. La sceneggiatura è 'fragile', ma ci sono molte idee ed espedienti efficaci e accattivanti. Potessimo dare quattro stelline a questi ultimi e due alla sceneggiatura sarebbe tutto perfetto. Il problema è che bisogna fare la media...
sono abbastanza d'accordo. i personaggi sono molto freddi(poi quell'attrice non mi piace affatto) e trama che alla fine diventa insignificante e banale...però fa paura.davvero.forse perchè l'ho visto alle 3 di notte nella mia vecchia casa buia e piena di spifferi, ma è uno dei pochi film recenti che mi ha davvero fatto paura, me lo sono sognato addirittura un paio di volte, anche adesso se ci penso..brrr.
è raro che si riesca a fare oggigiorno un film che fa davvero terrore, perchè si cade sempre in cose sanguinolente o basate sull "spavento da bu!" che ormai davvero hanno stufato. per questo lo consiglio davvero!
Film che fa paura, che angoscia e terrorizza, complessivamente. Peccato però che scarseggia l'originalità, la tematica è ormai stra-nota, ci sono stati film superiori in passato e questo 'Fragile' del promettente regista spagnolo deve in qualche modo pagare dazio.
Io gli darei la sufficienza piena, pellicola che però in effetti non si lascia ricordare...
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